Il corsivo? “Il formalismo non è poi così utile”. A dirlo Florence Bara, docente di psicologia all’Università di Tolosa

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Florence Bara, docente di psicologia cognitiva e dello sviluppo presso l’Università di Tolosa, ha recentemente sollevato questioni riguardanti l’insegnamento della scrittura nelle scuole francesi. Secondo Bara, l’enfasi posta sull’estetica della calligrafia corsiva potrebbe non essere funzionale all’apprendimento degli studenti. In particolare, l’attenzione eccessiva alla forma potrebbe rallentare il processo di acquisizione della fluidità e della velocità nella scrittura, elementi fondamentali per una comunicazione efficace.

Il libro “Enseigner l’écriture”

In collaborazione con Jean-Luc Velay e Marie-Thérèse Zerbato-Poudou, Bara ha pubblicato il libro Enseigner l’écriture, in uscita il 19 giugno 2025 per le Éditions Retz. Il volume, parte della collana Mythes et réalités, analizza nove convinzioni comuni sull’insegnamento della scrittura, tra cui l’idea che la scrittura corsiva sia la più adatta o che copiare lettere sia il miglior metodo di apprendimento. Il testo si basa su ricerche scientifiche e pratiche educative, offrendo una prospettiva critica sulle metodologie tradizionali.

Confronti internazionali

Bara osserva che l’approccio francese alla scrittura, focalizzato sulla forma, non è universale. Secondo l’autrice del libro, richiedere ai bambini di concentrarsi sulla calligrafia corsiva può rallentare il loro processo di apprendimento. A suo avviso, l’attenzione al “bello” nella scrittura impedisce di sviluppare quelle competenze che costituiscono il vero obiettivo di questa attività: fluidità e rapidità.

Secondo Bara, un bambino troppo coinvolto nella costruzione estetica delle parole rischia di trascurare elementi essenziali della produzione scritta, quali l’ortografia, la struttura del testo, l’organizzazione sintattica della frase. In estrema sintesi: il rischio è che il gesto grafico diventi fine a sé stesso, invece che strumento di comunicazione.

Ad esempio, in Québec, dice in una intervista a Le Monde, gli studenti hanno maggiore libertà nello scegliere il proprio stile di scrittura, purché sia leggibile. Questa flessibilità consente loro di sviluppare una maggiore fluidità e velocità, elementi che possono favorire l’apprendimento complessivo.

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