Il contratto dice che la formazione va retribuita, mentre il DPCM prevede corsi a pagamento: per Anief è una contraddizione che potrebbe finire in tribunale

“Se l’ipotesi del Contratto collettivo nazional 2019/2021 dei comparti Istruzione, Università e Ricerca, sottoscritta il 14 luglio 2023 anche dall’Anief, prevede all’articolo 36 la retribuzione delle ore di formazione dei docenti e la formazione universitaria in percorsi brevi, perché allora il DPCM pubblicato alcuni giorni fa sulla nuova formazione del personale continua a prevedere corsi a pagamento?”.
L’interrogativo pubblico è stato posto oggi da Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, che annuncia anche azioni legali in merito.
“Il nostro ufficio legale – dichiara ancora il sindacalista autonomo – scioglierà nei prossimi giorni la riserva sulla legittimità dell’atto amministrativo che a nostro avviso risulta anche in palese contrasto con la direttiva europea sulla organizzazione dell’orario di lavoro (88/2003), ragione per cui il sindacato Anief sta predisponendo una denuncia specifica in Europa”.