“Il cellulare è un killer della concentrazione”, l’Austria vieta gli smartphone a scuola. Il ministro: “Gli smartphone peggio della pandemia”. Cosa accade in Italia e nel mondo

L’Austria introduce una delle politiche scolastiche più restrittive d’Europa: dal 1° maggio 2025, gli studenti fino alla terza media (14 anni) non potranno utilizzare cellulari, tablet o smartwatch durante l’intera giornata scolastica, comprese pause e gite.
Il ministro dell’Istruzione, Christoph Wiederkehr, motiva la scelta con dati allarmanti: “Gli effetti negativi dei dispositivi mobili superano quelli della pandemia. Il cellulare è un killer della concentrazione”. I docenti potranno autorizzare dispositivi per ricerche o verifiche su fake news. Fasce orarie dedicate durante gite per contattare i genitori. Previste esenzione per studenti con necessità specifiche. L’obiettivo dichiarato è ricostruire interazioni faccia a faccia tra studenti.
Smartphone a scuola: divieti e regole tra Italia, Europa e mondo
In Italia, l’uso degli smartphone a scuola è regolato da una circolare del Ministero dell’Istruzione dell’11 luglio 2024, che vieta l’utilizzo per scopi personali ma lascia spazio a eccezioni didattiche. Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara ha ribadito più volte, che i dispositivi distraggono gli studenti e compromettono l’apprendimento, soprattutto nelle scuole primarie e secondarie di primo grado.
Modelli a confronto tra divieti totali e autonomia scolastica
La Francia ha bandito gli smartphone nelle scuole medie dal 2018, mentre la Grecia e i Paesi Bassi hanno adottato politiche simili. In Germania e Regno Unito, invece, le scuole godono di maggiore autonomia: nel 2007, il 50% delle scuole britanniche vietava i cellulari, percentuale salita al 98% entro il 2012. L’Unesco ha sollecitato tutti i Paesi a limitare l’uso degli smartphone, evidenziando un calo del 10-20% nei risultati scolastici legato alle distrazioni digitali. Intanto, Paesi come la Svezia puntano su un uso guidato della tecnologia, integrandola in progetti didattici senza demonizzarla.
Globalmente: tra estremismi e approcci bilanciati
Fuori dall’Europa, la Cina ha introdotto nel 2021 un divieto nazionale, mentre India e Bangladesh lo applicano in modo disomogeneo. Negli Stati Uniti, non esiste una regola federale: a New York il divieto è stato revocato nel 2015, ma molti distretti, come quelli in California e Texas, lo mantengono.