Il caso della studentessa “inseguita” dai controllori. Il padre: “Non è ammissibile, mia moglie si è spaventata e anche mia figlia è stata turbata”
“Mia figlia, inseguita dai controllori appena è scesa dal bus”. A denunciare l’accaduto è un commerciante di Forte dei Marmi, che racconta i due episodi vissuti dalla figlia diciassettenne e che hanno portato a un formale reclamo alla società Autolinee Toscane.
Come segnala La Nazione, la studentessa, che frequenta il liceo a Viareggio, un giorno sale su un pullman in ritardo e non ha il tempo di obliterare il biglietto, che comunque ha in tasca. Una controllore le fa una multa di 70 euro e, davanti alle amiche, le prende il cellulare dalle mani per controllare la sua identità, nonostante la ragazza chieda di parlare con i genitori.
In un altro episodio, invece, la ragazzina scende dal bus al terminal di Pietrasanta dove la aspetta la mamma in auto. Secondo quanto raccontato dalla ragazza, appena scesa i gradini, viene tirata per la cartella. La ragazza si spaventa e sale in auto con la mamma, che non apre la portiera. A quel punto, un controllore fotografa la targa dell’auto.
“Non trovo logico rincorrere ragazzini in questo modo – spiega il marito – Mia moglie si è spaventata e anche mia figlia è stata turbata da questi episodi. Ho scritto ad Autolinee Toscane, ma mi hanno risposto che non essendo stata emessa sanzione non è possibile effettuare indagini interne”.
Il padre si chiede: “È ammissibile tutto ciò? È giusto questo clima?”. Il commerciante chiede maggiore rispetto per i ragazzi e un chiarimento da parte della società di trasporti. La società ha risposto alle accuse, affermando che i controllori hanno agito correttamente e che i loro metodi sono “rispettosi e professionali”. Autolinee Toscane ha inoltre sottolineato che l’azienda è impegnata a garantire la sicurezza dei passeggeri e a contrastare l’evasione del biglietto.