Il caso del grembiule verde fa discutere. Il Comune: “Supera gli stereotipi di genere”, ma non tutti sono d’accordo: “Attacco alla tradizione”

Un simbolo di uguaglianza e rispetto reciproco, o un attacco alla tradizione? È polemica in un comune in provincia di Lecce, dove l’Istituto Comprensivo ha deciso di adottare un unico colore per i grembiuli di tutti gli studenti: il verde.
La decisione, partita dalla Commissione Pari Opportunità e accolta dal Collegio dei Docenti, mira a “superare gli stereotipi di genere fin dall’infanzia”, promuovendo un ambiente scolastico più inclusivo e rispettoso delle differenze.
“Il verde rappresenta la speranza che le future generazioni possano crescere in un mondo dove l’uguaglianza sia la norma”, ha spiegato il Comune.
La scelta ha scatenato reazioni contrastanti, tra chi la considera un passo avanti nella lotta agli stereotipi e chi la critica come un attacco alla tradizione. Tuttavia, è interessante notare come la rigida divisione tra rosa e azzurro sia un fenomeno relativamente recente, affermatosi solo nel XX secolo grazie all’influenza del marketing e della cultura popolare. Fino all’inizio del ‘900, infatti, i bambini indossavano prevalentemente abiti bianchi. Successivamente, si diffuse la tendenza ad assegnare il rosa ai maschi, percepito come colore forte e deciso, e l’azzurro alle femmine, associato alla delicatezza. Fu solo a partire dagli anni ’40, con il boom del consumismo e l’influenza dei media, che l’abbinamento si capovolse, fino a diventare un’aspettativa sociale radicata.