Il 92% dei bimbi tra i 3 e i 5 anni frequenta la scuola dell’infanzia: l’offerta di servizi e spazi però non è adeguata

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In Italia il 92% dei bambini fra i 3 e i 5 anni frequentano la scuola dell’infanzia, un dato che colloca il nostro Paese al di sopra della media Ocse, anche se bisogna ricordare che il monte ore di insegnamento dell’Italia è inferiore alla media europea (rispettivamente 945 e 1071 ore), con una minore offerta oraria nelle regioni meridionali.

È quanto emerge dal report Education at a Glance 2022 presentato oggi nel corso di un evento organizzato congiuntamente da Ocse, Fondazione Agnelli e Save the Children.

Nei successivi gradi di istruzione il monte ore (744 alla primaria, 608 alle medie e 608 alle superiori) risulta comunque di poco sotto la media Ue (rispettivamente 740, 659 e 642), anche se sono presenti in Italia forti disuguaglianze territoriali nell’offerta di tempo pieno nei gradi inferiori, con le regioni del sud in netto svantaggio rispetto a quelle del nord.

Sopra la media Ocse, sia pure leggermente, si conferma nel 2021 anche la spesa cumulativa per il singolo studente della scuola dell’obbligo: per un ragazzo o una ragazza fra i 6 e i 15 anni spendiamo in Italia 105.750 dollari (calcolati a Ppa, parità di potere d’acquisto, per tenere conto delle differenze del costo della vita fra i diversi paesi).

Va osservato, tuttavia, che questo non si traduce in un’offerta di servizi e spazi scolastici uguale sui territori, dove esistono ampi divari, ad esempio, nell’offerta di tempo pieno, nella disponibilità di mense scolastiche o di palestre nella scuola primaria e secondaria di I grado.

L’Italia è invece decisamente agli ultimi posti per quanto riguarda la spesa per studente universitario: 12.000 dollari (Ppa) all’anno contro una media Ocse di oltre 17.500.

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