Il 70% dei laureati trova un lavoro entro 3 anni dalla laurea. Indagine di UNIMI e PTS
Uno studio congiunto dell’Università degli Studi di Milano e di PTS, società di consulenza strategica esperta nello studio del mercato del lavoro, ha analizzato i percorsi lavorativi di circa 60mila laureati tra il 2016 e il 2021. Utilizzando le Comunicazioni Obbligatorie (COB) del Sistema Informativo Lavoro, emerge che, entro 3 anni dalla laurea, il 70% dei laureati trova un’occupazione. Il 68% delle professioni di ingresso riguarda ruoli impiegatizi, tecnici, specialistici o dirigenziali.
Tempistiche di ingresso nel mercato del lavoro
Il 59% dei laureati accede al lavoro entro 6 mesi dalla laurea; questa percentuale scende al 36% se si escludono percorsi di formazione post-laurea retribuita. Questa differenza segnala l’importanza della formazione aggiuntiva per accorciare i tempi di ingresso nel mercato lavorativo.
Laurea e opportunità di lavoro
L’indagine considera i percorsi di ingresso nei primi 3 anni dalla laurea, distinguendo tra lauree triennali, magistrali e a ciclo unico. I laureati triennali costituiscono la maggioranza (53,3%), seguiti da quelli magistrali (31,8%) e a ciclo unico (14,9%). Complessivamente, il 70% dei laureati ottiene un impiego entro 3 anni, quota che scende al 60% escludendo la formazione post-laurea retribuita.
Tipologie di laurea e accesso al lavoro
Tra i laureati magistrali, il 77,7% ottiene un impiego, mentre la percentuale si attesta al 73,5% per i triennali. Considerando solo gli impieghi qualificati, queste percentuali si abbassano rispettivamente al 70,9% e al 62,4%. I laureati in scienze economiche, sanitarie e aziendali sono tra i più avvantaggiati nel trovare lavoro qualificato.
Rapidità di inserimento professionale
Il 59% dei laureati ottiene un impiego entro i primi 6 mesi dalla laurea e il 18% tra i 6 e i 12 mesi. Per le posizioni qualificate, solo il 36% trova un’occupazione nei primi 6 mesi, mentre una quota più consistente (40%) accede al lavoro qualificato nel secondo o terzo anno dopo la laurea.
Contratti di lavoro all’ingresso nel mercato
All’inizio della carriera, solo l’8% dei laureati ottiene un contratto a tempo indeterminato; prevalgono i contratti a tempo determinato (45%) e i tirocini extracurriculari (26%). Per gli avviamenti qualificati, i contratti a tempo indeterminato aumentano al 13%, mentre i contratti a tempo determinato rimangono la modalità prevalente (55%).
Differenze di genere nei contratti di lavoro
Dall’indagine emerge una differenza di genere nelle forme contrattuali: il 15,2% degli uomini ottiene un contratto a tempo indeterminato, contro l’11,9% delle donne. I contratti a tempo determinato e i tirocini sono più frequenti per le donne, che accedono al tempo determinato nel 57,2% dei casi rispetto al 52,2% degli uomini.
Profili professionali di ingresso
Il 68,3% dei laureati inizia con ruoli impiegatizi, tecnici, specialistici o dirigenziali, percentuale che sale al 71,3% per gli avviamenti qualificati. Il 24,7% accede a professioni intellettuali e scientifiche, mentre un 24,3% si inserisce in professioni tecniche. Tra i laureati magistrali e a ciclo unico, prevalgono le professioni specialistiche, mentre i laureati triennali tendono verso le professioni tecniche.
Percorsi alternativi e mobilità internazionale
Alcuni laureati intraprendono percorsi imprenditoriali o di libera professione, mentre il 38% prosegue gli studi, con una maggiore incidenza tra i laureati in Biotecnologie, Mediazione linguistica e Scienze sociali. Circa 1 laureato su 10 sceglie di trasferirsi all’estero per motivi di studio o lavoro.