Il 68% dei docenti vuole più carta in classe, ma le stampanti mancano: solo il 4% ce l’ha in classe, il 79% la ritiene essenziale. La ricerca EPSON

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Uno studio commissionato da Epson, condotto in 20 paesi europei, ha rivelato un interessante contrasto tra l’Italia e il resto d’Europa in merito all’utilizzo di materiali didattici cartacei nelle scuole.

Mentre la media europea dei genitori favorevoli a un maggiore impiego di libri di testo e supporti cartacei in classe si attesta al 63%, in Italia la percentuale scende al 21%. Ancora più marcata la differenza tra gli insegnanti: il 68% dei docenti italiani auspica un ritorno alla carta, contro una media europea del 71%.

Nonostante la minor propensione all’uso della carta rispetto ad altri paesi europei, il 45% dei genitori italiani (54% in Europa) ritiene che i materiali stampati possano migliorare la capacità di lettura dei propri figli. Solo una piccola minoranza, il 9% sia in Italia che in Europa, teme che i materiali cartacei possano distrarre gli studenti.

La ricerca Epson trova conferma negli studi neuroscientifici condotti dal Teachers College della Columbia University, che dimostrano come la lettura su carta favorisca una comprensione più profonda rispetto alla lettura su schermo, spesso più superficiale. Il dato si allinea con una precedente indagine Epson, in cui il 54% dei genitori italiani (59% in Europa) ha affermato che i propri figli imparano meglio interagendo con oggetti fisici.

L’ostacolo principale all’aumento dell’uso di materiali cartacei sembra essere la carenza di stampanti nelle scuole. Il 79% degli insegnanti italiani (74% in Europa) considera fondamentale l’accesso a una stampante, ma solo il 4% ne ha una in classe (contro una media europea del 12%).

Per sopperire a questa mancanza, molti docenti (35% in Italia, 18% in Europa) e genitori (24% in Italia, 18% in Europa) utilizzano le proprie stampanti domestiche per la preparazione di materiali didattici.

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