Il 50% degli studenti delle superiori ha già un “lavoretto”, solo il 20% aspira al “posto fisso”

Secondo una recente indagine condotta da Skuola.net in collaborazione con ELIS, il 50% degli studenti delle scuole superiori si cimenta già in attività lavorative. Mentre solo il 20% dei giovani intervistati aspira al tradizionale “posto fisso” dopo il diploma, quasi la metà desidera intraprendere una carriera da imprenditore o libero professionista, spesso con un progetto in mente.
Dalla ricerca emerge che molti studenti-lavoratori non si limitano a lavorare nei periodi di vacanza. Il 23% degli intervistati afferma di svolgere lavori anche durante i mesi scolastici, mentre il 31% preferisce concentrarsi su attività retribuite nei momenti di pausa dalle lezioni, come le vacanze estive. Tra coloro che lavorano, 1 su 10 si dedica a “lavoretti digitali”, cercando di trasformarli in un’occupazione futura.
La propensione al lavoro risulta maggiore tra i ragazzi, con una percentuale del 61%, rispetto al 51% delle ragazze. Anche tra le studentesse, il dato è significativo e contribuisce a ridimensionare alcuni stereotipi di genere. La scelta di lavorare non sembra legata alla condizione economica familiare, perchè le differenze tra chi proviene da famiglie agiate e meno abbienti sono minime, rispettivamente del 54% e del 57%.
La maggior parte degli studenti si dedica a lavori tradizionali come cameriere, fattorino, babysitter o tutor di ripetizioni. Il 10% degli intervistati, una quota che sale al 15% tra i maschi, si orienta verso attività innovative nel mondo digitale, come il trading online, lo sviluppo di app e siti web, o l’e-commerce. Tra questi lavoratori digitali, il 49% non esclude che queste attività possano diventare la propria occupazione principale dopo la scuola.
La ricerca evidenzia un cambiamento nella mentalità delle nuove generazioni. Solo il 20% dei giovani intervistati vede nel “posto fisso” il proprio obiettivo futuro. Al contrario, il 23% aspira a diventare imprenditore, e di questi, 2 su 3 ritengono di avere già un’idea valida per iniziare un’attività. La flessibilità lavorativa, garantita dal lavoro autonomo, è un aspetto particolarmente apprezzato dalla Generazione Z, con il 23% degli studenti che la vede come una possibile dimensione futura.
Secondo Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net, e Gianluca Sabatini, responsabile formazione di ELIS, è evidente come il lavoro autonomo e lo spirito imprenditoriale siano nuovi orizzonti per i giovani, ma servono competenze specifiche per intraprendere questi percorsi. Grassucci sottolinea l’importanza di un’educazione civica che includa l’educazione finanziaria e imprenditoriale, mentre Sabatini evidenzia la necessità di sviluppare competenze trasversali per affrontare un mercato del lavoro sempre più complesso e competitivo.