Il 40% degli italiani è deluso dalla politica e non vota più, in controtendenza i votanti Rsu e gli iscritti al sindacato. Pacifico (Anief): siamo in crescita, non deluderemo nessuno

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In una società nella quale la politica si allontana in modo progressivo dalla popolazione italiana, con quasi un cittadino su due invaso da un sentimento di delusione e che per protesta diserta il voto politico, ha un sapore speciale il dato in crescita di lavoratori della scuola che chiedono e credono nella rappresentanza sindacale: benché ancora provvisori, i numeri pubblicati in queste ore dall’Aran sulle elezioni Rsu 2022 dicono che rispetto a quattro anni fa ha votato il 6 per cento in più del personale docente e amministrativo: 961.908 insegnanti e Ata votanti contro i 908.182 del 2018.

Anche le tessere sindacali risultano in crescita, non solo tra il corpo docente e amministrativo: al 31 dicembre 2021, si legge nella rendicontazione Aran, è stato registrato un aumento del 25% delle deleghe dei dirigenti scolastici (10.279, con diversi presidi che hanno attivato quindi più tessere sindacali, contro le 8.164 del 2017) a cui si aggiunge un incremento del 5% di docenti e Ata, le cui deleghe complessive sono passate dalle 660.324 del 2017 alle 693.494 del 2021.

“Sono numeri indubbiamente importanti – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché vanno a sancire il bisogno e la voglia dei dipendenti della scuola, di ruolo e precari, di essere rappresentati e difesi, poiché una parte consistente dei loro diritti non trova riscontro nelle risposte blande dell’amministrazione e nella spesso difficile realtà lavorativa di tutti i giorni. L’insegnante, l’educatore, l’assistente amministrativo e tecnico, il collaboratore scolastico, il Dsga, il guardarobiere e tutte le figure professionali che operano nella scuola sono coscienti di quanto terreno, sul fronte dei diritti, sia stato perso negli anni. E che occorra fare di tutto perché venga recuperato. Noi, come Anief, siamo con i lavoratori e lavoriamo per loro: in questo quadro, avere aumentato la rappresentatività di oltre mezzo punto percentuale, perché l’Anief è l’unico sindacato italiano ad avere registrato nel 2022 un incremento di rappresentatività assieme alla Uil-Scuola, è un segnale importante. Un segnale che ci sprona a fare bene e sempre meglio”.

“Non posso che ringraziare – continua il leader della giovane organizzazione sindacale autonoma rispondendo ad una domanda di Italia Stampa – tutti i lavoratori della scuola che hanno dato la preferenza e si sono iscritti ad Anief: vuole dire che il modo di fare sindacato è apprezzato. Di certo, continueremo a lavorare con impegno massimo per una Scuola più giusta, ma anche per l’Università, come pure per gli Enti di Ricerca e per l’Afam. L’obiettivo è quello di non fare mai pentire nessuno avere scelto Anief per la tutela dei diritti professionali”.

Anief ricorda che con la firma del contratto collettivo nazionale del triennio 2019-2021, di inizio dicembre, a seguito dell’accordo Sindacati-Aran di un mese prima, non esiste più alcuno ostacolo al pieno esercizio della rappresentatività del giovane sindacato: tutti i rappresentanti, le RSU come anche i tanti TAS legati ad Anief o delegati, in ogni sede di lavoro per la contrattazione integrativa in un Istituto scolastico, Ateneo, Ente di ricerca, Accademia o Conservatorio, possono partecipare in modo pieno alla contrattazione integrativa nazionale e regionale. Chiunque si può candidare e chiedere l’accredito al seguente link.

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