In Italia quasi il 30% degli studenti non ha le competenze di base in matematica e scienze. Rapporto Eurydice
Nel mondo attuale, con i suoi rapidi cambiamenti e con le società sempre più basate sulla tecnologia, l’insegnamento della matematica e delle scienze gioca un ruolo fondamentale nell’assicurare che i bambini e i giovani abbiano le conoscenze, le competenze e la formazione mentale per essere cittadini attivi e responsabili.
Le indagini internazionali ci dicono che la percentuale di alunni che non raggiunge i livelli di base in queste discipline rimane molto al di sopra il massimo stabilito a livello europeo del 15% (in Italia la percentuale fra i quindicenni è del 23,8% in matematica e del 29,5% in scienze).
Questo studio analizza le misure adottate dalle autorità educative dei paesi europei per rafforzare la motivazione degli studenti e innalzare il livello dei loro risultati, con un focus sulle misure di supporto rivolte a chi ha scarsi risultati, attraverso l’analisi dell’organizzazione della didattica, della valutazione e il contesto generale dell’istruzione.
Le conclusioni evidenziano l’importanza di attribuire tempi di insegnamento sufficienti, fornire un tempestivo supporto didattico, assicurare la formazione di docenti specializzati e monitorare sistematicamente i risultati raggiunti dagli studenti. Nello studio vengono anche forniti molti esempi di come i curricoli di matematica e scienze possano favorire la riflessione ed essere connessi alla vita degli studenti.
Il rapporto mette insieme informazioni qualitative fornite dalla Rete Eurydice sulle politiche e le normative in 39 sistemi educativi europei e i dati provenienti da due indagini internazionali: l’indagine Trends in International Mathematics and Science Study (TIMSS) del 2019 gestita dall’International Association for the Evaluation of Educational Achievement (IEA), e l’indagine PISA del 2018 svolta dall’OCSE.
Principali risultati emersi:
- Il modo più comune di sostenere gli studenti con difficoltà di apprendimento è il supporto singolo o in piccoli gruppi, messo a disposizione durante o fuori dall’orario scolastico. I sistemi di istruzione che forniscono questo sostegno durante l’orario scolastico hanno tendenzialmente percentuali minori di studenti con scarsi risultati in matematica e scienze.
- I sistemi educativi in cui gli insegnanti specializzati nel supporto agli studenti con scarsi risultati (i cosiddetti ‘insegnanti per il recupero’) sono coinvolti nell’offerta di supporto didattico hanno una percentuale media di studenti con bassi risultati in matematica inferiore ai Paesi che non prevedono queste figure. In Italia questa specifica figura di docente specializzato non è presente e l’attività di supporto è svolta dal docente della classe.
- Tendenzialmente in tutti i Paesi, i docenti riferiscono di insegnare la matematica e le scienze ponendole in relazione con la vita di tutti i giorni. Dal collegamento fra matematica e finanza, architettura o fai-da-te, fino alle scienze connesse alle tematiche sociali ed etiche (in molti Paesi le connessioni più complesse vengono affrontate nell’istruzione secondaria superiore). Tutti i curricoli prevedono argomenti come la protezione della natura o la riduzione dell’inquinamento; tuttavia, solo la metà dei sistemi educativi europei inserisce la sostenibilità ambientale fra i principi educativi chiave.
- C’è una carenza di insegnanti specialisti in matematica e scienze e un forte bisogno di sviluppo professionale continuo in questi campi. Su quest’ultimo punto anche i docenti italiani – il dato TIMMS si riferisce ai docenti delle classi quarte della scuola primaria – si sono espressi evidenziando la necessità di una futura formazione continua.
- Nonostante il grande impatto della pandemia sull’esperienza di apprendimento degli studenti, solo metà dei sistemi educativi, fra cui l’Italia, ha messo in atto misure aggiuntive di supporto all’apprendimento.