Idonei concorso 2020, la delusione di una giovane docente: sette anni di supplenze e un concorso vinto… invano
Un gruppo di docenti, vincitori del concorso ordinario bandito nel 2020 e poi rinviato al 2022 a causa dell’emergenza Covid, ha annunciato una protesta in diverse regioni.
La motivazione? Nonostante il superamento del concorso, si sono visti negare l’immissione in ruolo a causa di una serie di eventi che definire “un pasticcio” è dire poco.
La decisione del Ministero dell’Istruzione e del Merito di dare la precedenza ai vincitori dei concorsi successivi, inclusi quelli del 2016, 2018, lo straordinario del 2022 e il nuovo concorso Pnrr del 2023, ha generato un’ondata di frustrazione e rabbia tra gli insegnanti. A peggiorare la situazione, la mancata pubblicazione delle graduatorie del concorso Pnrr, che dovrebbe avvenire entro dicembre, lascia i docenti in un limbo di incertezza.
Il coordinamento “idoneiGM2020”, che riunisce migliaia di docenti in tutta Italia, ha organizzato per venerdì una serie di flash mob davanti agli uffici scolastici regionali. Le regioni coinvolte sono Campania, Calabria, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia e Toscana. A queste si sono aggiunte anche Marche, Basilicata, Veneto, Umbria e Lombardia.
Il caso di una docente
La cronaca di questi giorni ci parla di docenti “beffati” dal concorso del 2020, inizialmente pronti a entrare di ruolo e ora costretti a un’ulteriore attesa. Tra questi, come segnala La Gazzetta di Mantova, c’è la storia di una giovane insegnante che, dopo sette anni di supplenze e la vincita del concorso, ha deciso di rinunciare, almeno per il momento, al suo sogno di insegnare.
La sua storia, raccontata in forma anonima, è emblematica della frustrazione di molti giovani docenti. Un percorso scolastico brillante, due master e la voglia di trasmettere la propria passione per le materie classiche si sono scontrati con la dura realtà della scuola italiana.
Dopo anni di supplenze, la vittoria al concorso ordinario del 2020 sembrava la luce in fondo al tunnel. Ma la gioia è stata di breve durata. La decisione di dare precedenza ai vincitori di concorsi successivi, uniti alla mancata pubblicazione delle graduatorie del concorso Pnrr, l’hanno costretta a un’ulteriore attesa.