Idonei al concorso docenti 2020, “graduatorie diventino ad esaurimento. Mancano insegnanti, assumeteci” [INTERVISTA]

I docenti idonei non vincitori del concorso ordinario del 2020 sono al centro del dibattito parlamentare relativo alla conversione in legge del decreto legge Milleproroghe sulla cui approvazione confidano per una immissione in ruolo meno disagevole rispetto a quella che si prospetta.
I docenti, protagonisti di alcuni emendamenti in discussione in questi giorni, chiedono un intervento celere affinché sia riconosciuto il diritto di “assunzione a tempo indeterminato di tutti gli idonei del Concorso docenti Ordinario D.D. 498 e 499/2020, attraverso una graduatoria ad esaurimento che garantisca il meritato ruolo a tutti gli idonei”. Le graduatorie di merito, stilate al termine delle procedure concorsuali, spiegano i docenti interessati – sarebbero circa 40.000 gli idonei del concorso ordinario secondaria 2020, 60 mila da tutti i concorsi, esclusi Stem 2021 e Stem 2022 – “hanno purtroppo validità biennale a decorrere dall’anno scolastico successivo a quello di approvazione delle stesse, perdendo efficacia con la pubblicazione delle graduatorie del concorso successivo e comunque alla scadenza del predetto biennio (art. 7/1 del D.lgs. 59/17). Si chiede quindi che dalle suddette graduatorie di merito regionali si continui ad attingere per assegnare per scorrimento le cattedre di ruolo, fino all’esaurimento della stessa graduatoria, indipendentemente da quanto tempo occorra affinché si esaurisca. È giusto che gli idonei al ruolo, godano dello stesso trattamento riservato agli idonei degli anni passati”.
Intanto continua l’iter di conversione parlamentare del decreto Milleproroghe (“Conversione in legge del decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198, recante disposizioni urgenti in materia di termini legislativi”, che come si diceva è in discussione in Senato. “A poter interessare un certo numero di docenti – scrivono i docenti redattori del blog scuola-blog.it – ci sono, tra gli altri, alcuni emendamenti concernenti le graduatorie ad esaurimento del concorso ordinario (5.43, del gruppo misto), lo scorrimento per i posti dei vincitori rinunciatari del Concorso Straordinario bis (5.40 e 5.41, rispettivamente di FdI e Lega), la deroga ai vincoli della mobilità per l’a.s. 2023/24 dei docenti a tempo indeterminato (5.33, di FdI), la riconferma del cosiddetto Organico Covid (5.1, di M5S), la proroga dei contratti a tempo indeterminato del personale assunto con riserva con superamento anno di prova (5.26, di FdI), la proroga del corso – concorso DS (5.20-5.21, di FdI e Lega). Questi emendamenti, dopo essere stati inclusi tra i segnalati dai partiti negli ultimi giorni, nella giornata di ieri l’altro non sono stati dichiarati inammissibili, sorte subita invece da altri emendamenti. Dunque, approderanno in Senato a metà febbraio, dove sarà il Parlamento a discuterli e decidere se approvarli o meno”.
Il professor Andrea Meloni, 37 anni, è uno dei redattori del blog. Laureato in Scienze Geografiche nel 2013, insegna come docente precario di Geografia negli Istituti secondari di secondo grado Grado a Genova dal 2018. Socio dell’Associazione italiana insegnanti di geografia (AIIG) ammette sul blog di voler “trasmettere questa passione ai miei alunni e metto le mie competenze sempre a disposizione di tutti i colleghi”.
Professor Andrea Meloni, che cosa lamentate?
“Lamentiamo la scadenza della graduatoria. Le graduatorie sono disciplinate dalla legge 259 del 2017 e sono valide due anni, dal momento della pubblicazione, per gli idonei, cioè per coloro che hanno superato il concorso ma sono fuori dai posti messi a bando dal concorso. Questo a noi non sta bene perché appunto scadono e dunque non possiamo conseguire l’immissione in ruolo a causa di questa scadenza”.
Prima che cosa succedeva?
“Gli idonei del concorso 2016 hanno avuto la proroga e poi nel 2020 si sono messi come fascia aggiuntiva delle graduatorie del concorso del 2018. A noi questa possibilità non è stata data. Questa la sentiamo come una di discriminazione ed è per questo che ci siamo mossi. Abbiamo creato un coordinamento di circa tremila idonei e abbiamo ottenuto qualche emendamento sia della maggioranza sia dell’opposizione. Uno di questi è stato presentato dal Gruppo misto ed è stato segnalato, quindi sarà discusso in Parlamento. Ci stiamo impegnando perché sia risolto il prima possibile. Stiamo provando da quando si è formato il nuovo governo, vogliamo per tutti noi la possibilità di passare in ruolo come è stato per gli altri”.
Non tutti gli idonei di questo concorso stanno attualmente insegnando. E’ così?
“Io insegno geografia da cinque anni, a Genova. Una gran parte di noi idonei sta insegnando, altri sono privi di servizio perché il concorso ordinario prevedeva per l’accesso i titoli e non necessariamente il servizio”.
Avete condotto un sondaggio in merito. Quali sono i risultati?
“Lo abbiamo condotto su mille idonei. Emerge che su 1000 interessati, il 38,9 per cento ha da zero a due anni di servizio, mentre il restante 61,1 per cento ha da tre a più di 9 anni di servizio”.
“Per voi che siete in servizio non ottenere quello che chiedete che cosa vorrebbe dire?”
“Vorrebbe dire rifare un altro concorso per sperare di entrare in ruolo. Prima lo Stato dovrebbe bandirlo e poi noi farlo. Confidiamo ora nell’approvazione del nostro emendamento nel Milleproroghe”.
E nel frattempo mancano gli insegnanti di ruolo. Intanto vi siete abilitati e quindi saltate di fascia. Quali sono le prospettive per il futuro?
“Esatto. Quest’anno su 94.000 posti autorizzati dal Mef per le immissioni sono stati assunti meno di 40.000, sull’ordinario 7.000. L’anno prossimo ci saranno due possibilità: o passare di ruolo oppure ricevere una supplenza. Io aspetto, questo non è un problema. Il problema è che se scadono le graduatorie ci tocca fare un altro concorso. Io aspetterei, insisto, e anche gli altri colleghi. Ma il problema è la scadenza delle graduatorie che comporterebbe il rischio di dovere rifare il concorso. Ora siamo tutti abilitati perché il concorso è anche abilitante e dunque siamo in prima fascia. Anche per coloro che non lavorano si prospetta la stessa situazione e dovranno rifare un altro concorso. Ma nel frattempo non potranno iscriversi in prima fascia perché alcuni non hanno ancora espletato la prova orale e quindi dovranno aspettare luglio per inserirsi in prima fascia”.
Com’è stato il concorso?
“E’ stata una prova difficile, l’ha superata il 17 per cento degli iscritti. Erano due o tre prove selettive, complesse. E’ stato uno scritto a risposta multipla su 40 domande su materia, 5 di inglese e 5 di informatica da svolgere in 100 minuti e poi un orale con l’estrazione della traccia 24 ore prima, davanti a una commissione. E poi c’erano classi di concorso con la prova pratica in discipline come scienze, matematica, arte”.
Ha qualche dato?
“Per esempio nella A20 – Fisica – gli iscritti erano 52, i posti erano 6: 17 tra idonei e vincitori. Nella A22 – Lettere alle medie – su 766 iscritti lo hanno superato in 106 e i posti 114 e dunque sono entrati tutti in ruolo. Nella A28 – Matematica e scienze – su 807 iscritti e a fronte di 71 posti, sono passati in 159. Nella A13 – Latino e greco 57 iscritti, 4 posti e sono passati in 25”.
Che cosa significa per lei insegnare da precario?
“Significa, come per tanti precari, non avere certezza dove sarai l’anno prossimo, significa discriminazione dal punto di vista dei permessi, del riconoscimento della carta docenti, la fine del contratto al 30 giugno, poi la Naspi, la carriera che non decolla. A fronte del fatto che lo Stato ha bisogno di noi. Per la Carta del docente ho fatto ricorso per questi cinque anni trascorsi”.
Che cosa avrebbe fatto con la Carta del docente se fosse stato di ruolo o se l’avesse ottenuta da precario?
“Avrei acquistato un pc nuovo, intanto ho usato il mio durante la pandemia e la Dad. Parteciperei alle iniziative che fa la nostra Associazione. Se avessi la Carta del docente parteciperei a tutte le iniziative senza dover pagare sempre di tasca mia”.
Il testo dell’emendamento
5.43 De Cristofaro, Cucchi, Aurora Floridia, Magni Aggiungere in fine il seguente comma: “11-bis. Le graduatorie di cui all’articolo 59, comma 10, lettera d), e comma 15, lettera c), del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106, sono integrate, nel limite delle autorizzazioni di spesa previste a legislazione vigente e nel rispetto del regime autorizzatorio di cui all’articolo 39, commi 3 e 3-bis, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, con i candidati risultati idonei per avere raggiunto o superato il punteggio minimo previsto dal comma 15 del medesimo articolo 59 del decreto-legge n. 73 del 2021. Le medesime graduatorie, riferite alle procedure di cui al DD 498 del 21 aprile 2020 e DD 499 del 21 aprile 2020, sono utilizzate fino a esaurimento prima di effettuare le assunzioni dai concorsi banditi successivamente.”