IA: 1 italiano su 4 la usa, ma 4 su 5 la temono. Rischi online, 22% non si sente pronto ad aiutare i figli. Valditara: “Educare spirito critico dei giovani”

Secondo un’indagine condotta da Microsoft su un campione di 14.800 persone in 15 Paesi, il 59% degli italiani ha affrontato almeno un rischio online nell’ultimo anno, una percentuale che sale al 62% tra i teenager.
La ricerca, pubblicata in occasione del Safer Internet Day, giornata dedicata alla sicurezza in rete promossa dalla Commissione Europea, evidenzia come i giovani adottino strategie di protezione più attive: il 58% di loro sceglie di confidarsi con una persona di fiducia, spesso i genitori, mentre il 22% degli adulti si sente poco preparato a supportarli adeguatamente.
Tra i pericoli più diffusi in Italia, il più segnalato è la disinformazione, che ha colpito il 40% degli intervistati. Seguono:
- cyberbullismo e discorsi d’odio, segnalati dal 31% degli italiani (in linea con il dato globale del 33%);
- contenuti violenti, che hanno interessato il 28% degli utenti, dato analogo alla media internazionale del 27%.
Particolare attenzione è rivolta al fenomeno dei deepfake (ossia la creazione di immagini false con l’uso dell’IA), con il 75% degli italiani che esprime preoccupazione per il loro possibile utilizzo improprio.
IA: 1 italiano su 4 la usa, ma 4 su 5 la temono
L’uso dell’intelligenza artificiale generativa sta crescendo rapidamente: quasi 1/4 degli italiani (22%) dichiara di averla già utilizzata. Tra i principali promotori di questa tendenza ci sono i Millennials (25-44 anni), con un tasso di utilizzo del 41%.
Nonostante l’interesse per le potenzialità dell’IA, persistono preoccupazioni significative:
- Il 79% degli italiani teme che possa essere sfruttata per truffe online;
- Il 76% esprime preoccupazioni su possibili abusi e contenuti inappropriati.
Focus scuola: come la usano gli studenti
L’84% degli studenti (dato raddoppiato rispetto allo scorso anno) ha già usato l’Intelligenza generativa anche in ambito didattico, ma scarseggia la formazione specifica sui suoi sistemi di funzionamento: solo 1 studente su 3 conosce concetti come il deep learning e il machine learning. L‘indagine condotta da Generazioni Connesse e curata da Skuola.net ha coinvolto 1.813 alunni di scuole secondarie di I e II grado e ha analizzato gli ambiti di utilizzo dell’Intelligenza Artificiale da parte degli studenti.
Due aspetti, in particolare: nel privato, il 75% degli studenti che la usano dichiarano di farlo per scrivere contenuti. In percentuali minori l’uso per le traduzioni o la correzione dei testi.
Per scopi didattici, invece, il 62% degli studenti dichiara di usarla per la preparazione di verifiche e interrogazioni. In seconda posizione, la produzione dei testi (48%) e a seguire le traduzioni (quasi il 40%), la personalizzazione delle tecniche di studio (33%) e la risoluzione di problemi matematici (30%).
Valditara: “La sicurezza digitale è una responsabilità condivisa”
Intervenuto con un messaggio social, anche il Ministro Valditara ribadisce l’importanza di riflettere sull’uso consapevole e responsabile delle tecnologie digitali. “È fondamentale – ha sottolineato – educare i più giovani a sviluppare uno spirito critico per valutare i contenuti online, a proteggersi dai rischi e a rispettare gli altri”. Una responsabilità condivisa, ha concluso il Ministro, tra istituzioni, famiglie ed educatori, che devono collaborare per garantire ai ragazzi un’esperienza digitale più sicura e formativa.
Integrare l’educazione all’uso dei social nell’educazione civica: un’interrogazione parlamentare
Per l’occasione della Giornata sulla sicurezza in rete, è stata anche presentata un’interrogazione parlamentare promossa da Cittadinanzattiva e depositata dall’onorevole Gilda Sportiello (M5S). L’obiettivo è rafforzare l’educazione all’uso consapevole dei social media nelle scuole, integrandola nell’insegnamento dell’educazione civica.
La proposta chiede al Ministero dell’Istruzione e del Merito di:
- modificare la premessa della Legge 92/2019, includendo tra gli obiettivi didattici l’educazione all’uso corretto dei social network, per prevenire i disagi psico-fisici tra i giovani;
- dare piena attuazione alla legge, istituendo la Consulta dei diritti e dei doveri del bambino e dell’adolescente digitale;
- pubblicare l’Albo delle buone pratiche di educazione civica, raccogliendo le esperienze virtuose adottate dalle scuole e gli accordi istituzionali in materia di cittadinanza digitale.