I supplenti al 30 giugno hanno pieno diritto ad avere la Carta del docente da 500 euro l’anno, a Venezia 2.500 euro ad un’insegnante che ha fatto ricorso con Anief

Un insegnante che stipula una supplenza annuale fino al 30 giugno ha pieno diritto a vedersi riconosciuta la Carta del docente da 500 euro l’anno: lo ha confermato il tribunale del lavoro di Venezia assegnando 2.500 euro ad un’insegnante in servizio per quattro anni scolastici consecutivi – tra il 2018 e il 2022 – con contratti sempre in scadenza alla fine del mese di giugno.
Il giudice ha spiegato, nella sentenza, che su questo genere di vertenze oramai esiste “un orientamento pressochè unanime della giurisprudenza di merito”: nello specifico, il tribunale veneto ha evidenziato che il Consiglio di Stato ha evidenziato il contrasto rispetto “agli artt. 3, 35 e 97 della Costituzione” e che la Corte di Giustizia dell’Unione europea, con “ordinanza 10.5.2022 nella causa C-450/2021) ha ritenuto che “la clausola 4, punto 1, dell’accordo quadro deve essere interpretata nel senso che essa osta a una normativa nazionale che riserva al solo personale docente a tempo indeterminato del Ministero, e non al personale docente a tempo determinato di tale Ministero, il beneficio di un vantaggio finanziario dell’importo di EUR 500 all’anno, concesso al fine di sostenere la formazione continua dei docenti e di valorizzarne le competenze professionali», mediante la c.d. carta elettronica del docente”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “i motivi di assegnazione della Carta dei docenti ai precari sono stati bene evidenziati dal Consiglio di Stato e dalla Corte di Giustizia europea. Il decreto Salva-Infrazioni ha non a caso esteso la Carta del docente, solo che lo ha fatto limitandone l’assegnazione agli insegnanti precari dell’anno in corso e con supplenza fino al 31 agosto. Avere lasciato fuori tutti coloro che hanno svolto supplenze e tutti quelli che hanno sottoscritto un contratto di supplenza fino al 30 giugno, ovvero la maggior parte, basti pensare alle oltre 70 mila cattedre di sostegno in deroga, rappresenta l’ennesima dimenticanza che rischia di costare molto cara all’erario. Consigliamo questi insegnanti a presentare ricorso con Anief, così da recuperare nel volgere di un breve lasso di tempo l’intera somma dei 500 euro annuali della Carta del docente negati in modo illegittimo”.
LA SENTENZA DI VENEZIA
Nelle conclusioni della sentenza del tribunale di Venezia si legge che “contrariis reiectis, definitivamente decidendo, così provvede: 1. dichiara il diritto della ricorrente per gli anni scolastici 2018/2019, 2019/2020, 2020/2021, 2021/2022 e 2022/2023, quanto a quest’ultimo ove non già fruito ex art 15 DL 69/2023, al beneficio di cui all’art. 1, comma 121, legge n. 107 del 2015, usufruendo dell’importo di € 500 annui tramite “Carta elettronica”, e condanna il Ministero dell’Istruzione all’adozione d’ogni atto necessario per consentirne il godimento; 2. condanna il medesimo Ministero dell’Istruzione alla rifusione delle spese di lite, liquidate, al netto di accessori di legge, in euro 850,00, oltre a CU se versato e con distrazione a favore del difensore anticipatario se richiesta. Così deciso in Venezia, 27.7.2023”.
Per ulteriori informazioni o per aderire all’impugnativa del nostro sindacato, in modalità singola o collettiva, basta collegarsi con la pagina internet predisposta dall’Anief.