I metal detector a scuola, l’appello di una preside: “Non è più solo una questione di educazione, la scuola da sola non basta più”

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Cresce la preoccupazione per la sicurezza nelle scuole. “Le armi a scuola sono un’emergenza: abbiamo bisogno di metal detector all’ingresso”, dichiara Valeria Pirone, preside dell’istituto superiore “Marie Curie” di Ponticelli, Napoli.

La dirigente, intervistata da Il Fatto Quotidiano, sottolinea la gravità del problema, che non riguarda solo la periferia napoletana, ma si estende a livello nazionale. “Non è più solo una questione di educazione, la scuola da sola non basta più”, afferma con decisione, evidenziando l’urgenza di interventi concreti per arginare la crescente violenza tra i giovani.

Coltelli in classe: la preside lancia l’allarme

La preside Pirone racconta di ripetuti episodi di sequestro di coltelli all’interno della scuola. “Il mio dovere è garantire la sicurezza di studenti e personale”, ribadisce, ricordando i frequenti casi di aggressioni e ferimenti riportati dalla cronaca. Pur riconoscendo l’importanza della prevenzione e delle iniziative educative, come le lezioni di legalità, la dirigente scolastica ritiene che queste misure non siano più sufficienti a fronteggiare l’escalation di violenza.

“Processi per direttissima? Sì, per fermare la devianza giovanile”

Valeria Pirone propone una soluzione drastica: “Sono favorevole ai processi per direttissima per i ragazzi armati di coltelli”. La preside considera questa misura necessaria per contrastare il dilagante fenomeno della devianza giovanile, auspicando un intervento deciso delle istituzioni per proteggere la sicurezza della comunità scolastica.

Metal detector nelle scuole

L’introduzione dei metal detector nelle scuole è un tema controverso che divide l’opinione pubblica. Da un lato, i sostenitori ne evidenziano il potenziale nel garantire la sicurezza degli studenti, dall’altro i critici mettono in guardia sui possibili effetti negativi sul clima scolastico.

A favore della sicurezza

Chi sostiene l’installazione dei metal detector nelle scuole lo fa principalmente per motivi di sicurezza. La presenza di questi dispositivi, si argomenta, può dissuadere gli studenti dal portare armi a scuola, riducendo il rischio di episodi di violenza. Inoltre, i metal detector possono consentire l’individuazione precoce di potenziali minacce, permettendo al personale scolastico di intervenire tempestivamente. Infine, alcuni ritengono che la presenza di questi dispositivi possa contribuire ad aumentare il senso di sicurezza di studenti, insegnanti e genitori.

Contro un clima repressivo

Tra le principali obiezioni all’uso dei metal detector nelle scuole vi è la creazione di un ambiente repressivo e ostile. L’atmosfera, si teme, potrebbe diventare simile a quella di una prigione, minando il clima di fiducia e serenità necessario per l’apprendimento. Inoltre, si sottolinea il rischio di discriminazione nei confronti di studenti appartenenti a minoranze, che potrebbero essere sottoposti a controlli più frequenti. Infine, l’installazione e la manutenzione dei metal detector comportano costi elevati, che potrebbero essere destinati ad altre iniziative a supporto degli studenti.

Alternative e focus sulla prevenzione

Molti esperti suggeriscono di puntare su strategie di prevenzione, come il supporto psicologico per studenti e personale, il miglioramento della sicurezza degli edifici scolastici, programmi di gestione dei conflitti e di contrasto al bullismo, e una maggiore comunicazione tra studenti, famiglie e scuola.

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