I livelli di apprendimento di Bloom e come innescarli

Benjamin Samuel Bloom è stato un pedagogista statunitense ben noto per le sue ricerche nel campo delle tassonomie degli obiettivi educativi, ma anche per la teoria del Mastery Learning (Apprendimento per Padronanza) e per la classificazione dell’apprendimento in tre domini.
I 3 domini
Affettivo: in questo rientrano tutte le emozioni, i sentimenti, i valori e gli atteggiamenti con cui lo studente risponde al mondo della didattica.
Cognitivo: qui invece vi sono la sua attenzione, le sue conoscenze, sforzo cognitivo, capacità di analisi, sintesi, auto-valutazione.
Psicomotorio: dove rientrano tutte le abilità tese al movimento fisico e alla coordinazione motoria.
I 6 livelli di apprendimento
Ognuno di questi domini è importante per permettere al discente di innescare un processo di apprendimento, secondo Bloom scandito in 6 fasi:
- Livello di mera memorizzazione delle informazioni.
- Livello di ripetizione e riformulazione di quanto appreso.
- Livello di applicazione delle teorie apprese per il problem-solving.
- Livello di analisi – ovvero scissione delle informazioni nelle loro componenti principali.
- Livello di sintesi, cioè fusione delle informazioni nuove con quelle pregresse in maniera più o meno stringata.
- Livello di valutazione e giudizio critico: su se stessi e sugli altri.
Mastery Learning
Stimolare tutti questi livelli con strumenti didattici appositi è l’obiettivo di quel che Bloom chiama Mastery Learning: una procedura di apprendimento in cui si punta a far sì che il 90% degli studenti riesca ad avere padronanza della disciplina.
Il Mastery Learning punta su alcune variabili fondamentali, ovvero:
- L’attitudine, definita come l’ammontare di tempo richiesto dallo studente per raggiungere la padronanza di un apprendimento.
- La perseveranza, che deve essere necessariamente uguale o maggiore dell’attitudine: la perseveranza viene infatti definita come il tempo che un allievo è disposto a spendere per imparare un certo argomento. E va da sé che, se esso è minore del tempo dell’attitudine, il discente non raggiungerà mai lo scopo di padronanza della disciplina, perché si interromperà prima.
- La qualità dell’istruzione, ovvero la qualità della presentazione, spiegazione e organizzazione degli elementi di apprendimento (che deve essere vicina al livello ottimale), ricevuta dal docente.
- L’abilità del discente di comprendere l’istruzione (ovvero la natura dei suoi esercizi e dei processi necessari per svolgerli).
Metodologie e strumenti
Per far sì che l’apprendimento per padronanza si realizzi, il docente deve ricordarsi che ha a disposizione alcuni strumenti importanti, tra cui:
- I gruppi di studio formati da due o più studenti.
- Il tutor (lo strumento più efficace di tutti).
- Il libro di testo.
- I quaderni di lavoro e le schede esercitative.
- I software di istruzione programmata.
- Il materiale audiovisivo.
- I giochi educativi.
Inoltre, è efficace per Bloom l’utilizzo dello schema stimolo-risposta-rinforzo, la scomposizione dei contenuti da apprendere in piccole unità e, soprattutto, la ripetizione della stessa unità (qualora il discente non la abbia appresa) con metodi e strumenti diversi (innescando così una dinamica che ricorda l’apprendimento per prove ed errori).