I lavoratori indicano al sindacato i problemi più importanti che dovrà affrontare il prossimo Governo: precariato, obbligo formativo a 18 anni, più ore di lezione settimanali e revisione del sostegno

Sono oltre mille le proposte raccolte dal sindacato Anief sulle azioni da attuare nel campo scolastico da proporre ai partiti politici in vista della formazione dal Governo che deriverà dalle elezioni del 25 settembre.
Ed è lunghissima la lista dei temi – confluita nel “Manifesto Anief” inviato ai partiti politici – che il personale indica ai potenziali futuri deputati e senatori, ma soprattutto alla maggioranza di Governo.
Le istanze vanno dall’aumento delle risorse e degli organici alla stabilizzazione dei precari rintroducendo il ‘doppio canale’ di reclutamento; dall’assegnazione di indennità per il personale, ad iniziare da quella di rischio e di sede, alla mobilità dei lavoratori senza più vincoli, alle pensioni, con uscita anticipata e ‘no’ al ritorno alla Legge Fornero ‘pura’; dalla riduzione degli alunni per classe approfittando della denatalità, alla valorizzazione di tutte le professionalità scolastiche con l’avvio di una vera carriera; dalla formazione, che per legge deve essere sempre remunerata, alla realizzazione di luoghi di lavoro consoni con l’attività di aggiornamento, ad una contrattazione che dia ascolto pieno ai rappresentanti dei lavoratori, sono alla semplificazione delle attività professionali e ad una riduzione della burocrazia nella scuola. C’è chi chiede di riorganizzare l’orientamento per l’accesso alle superiori, anche per ridurre la dispersione scolastica, di intervenire sull’inclusione, sulla dirigenza scolastica e sull’Autonomia che non ha portato i risultati sperati.
“Ringraziamo i tanti colleghi che hanno risposto al nostro invito sulle priorità da segnalare ai partiti politici, in vista delle elezioni politiche di settembre – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e come sindacato prendiamo atto delle tante necessità da affrontare. Di sicuro, tra queste, hanno riscosso un alto interesse quelle di portare a 18 anni l’obbligo scolastico e fino al compimento degli studi. Come anche l’esigenza di ripristinare il tempo scuola precedente al dimensionamento voluto dalla riforma Gelmini: servono, a questo proposito, quattro settimanali da aggiungere in ogni ordine e grado scolastico. Si possono anche introdurre nuove discipline, ad iniziare da quelle segnalate all’Anief: Digitale, Lingue straniere, Diritto, Musica e altre. La scelta è ampia”.
Pacifico ricorda che c’è poi “un’altra importante priorità da affrontare ad ottobre: anche questa indicataci da tanti docenti e Ata: la riforma sul sostegno agli alunni disabili, con interventi normativi sugli organici in deroga (da trasformare in posti vacanti a tutti gli effetti), come pure sulle certificazioni, sulla determinazione del PEI e delle ore da assegnare a ogni alunno con disabilità certificata. Questi sono solo alcuni temi. Invitiamo i partiti ad entrare nel merito di ognuno, perché stavolta gli italiani staranno molto attenti a capire chi si fermerà solo ai titoli e alla produzione di slogan”, conclude il sindacalista autonomo.