I fondi Pnrr per la scuola poggiano su regole sbagliate, serve un cambio di rotta su reclutamento, mobilità e stipendi del personale: appello a Bruxelles di Marcello Pacifico, presidente Anief, Udir e Cesi

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“I fondi europei del Pnrr dedicati alla scuola italiana sono importanti, ma poggiano su regole sbagliate che rischiano di vanificare tutto: su reclutamento, mobilità e stipendi del personale serve un cambio di rotta”. Lo ha dichiarato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, Udir e dell’Accademia della Cesi, intervenuto oggi a Bruxelles, presso la sede della Cesi, durante la cerimonia della consegna degli attestati a 21 sindacalisti di 11 Paesi UE che hanno partecipato al progetto Wep (Workers Exchange Platform) finanziato sempre dall’Unione europea.

Il sindacalista autonomo ha spiegato i motivi per cui bisogna cambiare gli strumenti al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati nel campo dell’Istruzione pubblica nazionale: secondo Pacifico, “ai fini della stabilizzazione del personale insegnante, che continua a fare registrare il record del 25% di cattedre assegnate annualmente ai precari, occorre introdurre il sistema del cosiddetto ‘doppio canale’, così da assorbire gran parete del precariato; così come procedere alla abolizione dei vincoli sui trasferimenti di tutti i lavoratori della scuola, anche dei nuovi assunti, così da garantire equilibrio tra lavoro e famiglie; molto importante è anche arrivare alla somministrazione di stipendi adeguati all’inflazione, al fine di procedere ad un allineamento alla media dei compensi assegnati nell’UE; infine – ha detto ancora il leader dell’Anief – occorre pensare ad una modalità di valorizzazione dei dirigenti scolastici che li pongo su un livello almeno pari agli altri dirigenti della pubblica amministrazione”.

Il Presidente dell’ANIEF e dell’Accademia CESI Marcello Pacifico ha anche dato il suo pieno supporto a un progetto così valido e significativo per i giovani: sono stati molti i partecipanti che hanno scelto la sede ANIEF di Palermo per lo scambio, con reciproca soddisfazione. “È importante promuovere tutte le forme possibili di scambio tra lavoratori e sindacalisti per comprendere l’impatto della normativa europea sul lavoro e sulla tutela dei diritti rispetto alle normative legislative nazionali e contrattuali. Come per l’Erasmus, il progetto WEP ha rappresentato una straordinaria possibilità di scambio di buone prassi e di studio che hanno rafforzato nei giovani sindacalisti la consapevolezza della necessità di una maggiore interazione con le istituzioni europee dei rispettivi sindacati nazionali”.

A Bruxelles, con il presidente Anief, erano presenti anche Antonello Pietrangeli e Alessandro Albergoni rappresentanti Anief, Cisal e Confedir, che hanno partecipato allo scambio Erasmus nel progetto WEB della Accademia Cesi finanziato dall’Unione europea al termine della sessione durata un anno per creare nuovi leader sindacali del domani.

Ettore Michelazzi, presidente del Consiglio Nazionale Anief e delegato per la Cesi, ha partecipato in qualità di coordinatore all’evento finale del progetto Wep: il progetto, nato da un’idea della Cesi youth, ha riguardato lo scambio di 21 giovani membri di diversi sindacati europei affiliati alla Cesi, sia dei medesimi comparti che di comparti diversi, che si sono recati in sedi e quindi in nazioni diverse dalla propria oltre che presso gli uffici della Cesi a Bruxelles.

I paesi coinvolti sono stati undici: Belgio, Germania, Italia, Lussemburgo, Finlandia, Paesi Bassi, Spagna, Polonia, Grecia, Ungheria, Romania. L’esperienza di scambio è stata certificata dalla Cesi, che ha curato tutte le parti amministrative ed organizzative del progetto Wep con Marcella Migliori (Project Manager) e Tomasz Koguc (coordinatore della comunicazione), sotto la supervisione del Segretario Generale Klaus Heeger e di Matthäus Fandrejewski, rappresentante della Cesi youth.

Il prof. Michelazzi si è occupato, assieme al prof. Luc Viehe, esperto membro del sindacato francese SPELC dei docenti, della gestione dei giovani sindacalisti che si sono mossi attraverso i principali paesi europei, in un’esperienza che si può paragonare all’Erasmus degli studenti universitari; i partecipanti al WEP Project hanno potuto vedere con i loro occhi e toccare con mano il funzionamento della confederazione sindacale europea a Bruxelles o quello di un sindacato in un altro paese europeo, analizzando le diverse tipologie legislative e organizzative. Il progetto è stato suddiviso in cinque grandi eventi che si sono svolti in diverse città europee (Budapest, due di formazione on line, il progetto di scambio e l’evento finale a Bruxelles).

Secondo Michelazzi si è trattato di “un lavoro veramente lodevole e interessante, pieno dello spirito europeo, necessario più che mai dopo i risultati delle ultime elezioni europee”. I partecipanti hanno espresso un grande entusiasmo per il progetto, apprezzando particolarmente sia gli scambi in diversi paesi che la partecipazione alle attività della CESI, e tutti hanno espresso l’opinione che tale progetto va replicato ed ampliato.

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