Halloween, Cottarelli: “In Italia festeggia ed è solo una brutta copia”. I commenti: “Meglio dolcetto o scherzetto che davanti a un monitor”

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Un tweet di Carlo Cottarelli su Halloween ha acceso un vivace dibattito online. L’economista, pur dichiarandosi non amante della “brutta copia americana” della festa, si è concentrato in particolare sulla traduzione di “trick or treat” in “dolcetto o scherzetto”, definendola “orrenda”.

Un commento che ha scatenato reazioni contrastanti sui social. Molti utenti hanno difeso la festa, sottolineando la gioia dei bambini, l’opportunità di socializzare e l’aspetto ludico.

“I bambini sono contenti, negozi e bar si autopromuovono, la tradizione è originariamente europea e ‘dolcetto o scherzetto’ è simpaticissimo”, ha commentato un utente, criticando il “cinismo elitario”.

Altri hanno ricordato tradizioni italiane simili, come la questua per i defunti in Sardegna (“po is animeddasa”) o la richiesta di cibo per “i poveri morti” in alcune città, rivendicando la presenza di usanze analoghe anche in Italia.

Altri, invece,  hanno detto di essere “di più larghe vedute” e di non comprendere le ragioni del fastidio per la ricorrenza.

Il dibattito sui social ha toccato anche la dimensione religiosa e culturale della festa, con alcuni utenti che ne hanno sottolineato la lontananza dalla tradizione italiana, mentre altri hanno evidenziato l’importanza di conoscere e apprezzare le diverse culture.

Tra i commenti, anche chi ha ricordato antiche usanze venete legate alla zucca e al vin brulé, testimoniando la presenza di riti autunnali anche in altre regioni italiane.

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