Halloween a scuola: sì o no? Sui social infuria il dibattito tra chi pensa sia un pericolo per le festività cristiane e chi inneggia alla globalizzazione

Halloween è una festa che in Italia ha radici relativamente giovani, se paragonata alle tradizioni antiche come la celebrazione dei defunti.
Nata dalla cultura celtica, questa festività segnava il passaggio alla stagione invernale e una sorta di riapertura del velo tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Una tradizione simile, seppur con differenze significative, era osservata anche in Sardegna, dove i defunti erano invitati simbolicamente a tavola.
Parallelamente, la Chiesa ha istituito la festività di Tutti i Santi il 1 novembre, seguita dalla commemorazione dei defunti il 2 novembre. Queste date rappresentano la risposta cristiana al desiderio umano di mantenere un legame con le persone defunte, attraverso la fede nell’aldilà.
Contrastando con questi valori, Halloween si è trasformato in un fenomeno commerciale, soprattutto negli Stati Uniti. In Italia, è diventato un affare commerciale in cui si vendono gadget dall’aspetto macabro, dall’horror alla deformità.
Mentre si potrebbe considerare una semplice festa, il suo contesto culturale solleva interrogativi sulla sua appropriazione pedagogica nelle scuole.
Per i docenti, studenti, ATA, e dirigenti scolastici, è fondamentale interrogarsi sul significato di questa festa e sul suo impatto nella cultura scolastica italiana.
La questione è: come può essere trattata Halloween in modo che non sovrapponga o alteri le tradizioni e i valori italiani e cristiani? Si tratta di un allineamento culturale oppure una legittima espressione di modernità?
Halloween è ormai radicata nel panorama italiano, ma è essenziale che docenti e studenti ne comprendano la storia e le implicazioni. Non si tratta semplicemente di dire “si fa festa in inglese”, ma di riflettere sulla coesistenza di tradizioni e sull’equilibrio tra identità culturale e fenomeni globali.
Stop per Halloween
Per studenti e docenti è in arrivo una breve pausa delle lezioni prima del Ponte dell’Immacolata e delle vacanze di Natale. Non tutte le Regioni hanno deliberato la mini vacanza. Il 1° novembre niente lezioni per tutti, sarà festa nazionale.
Il 2 novembre, per il giorno dedicato ai defunti, niente lezione in Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Molise, Sardegna, Sicilia e Umbria.
Nelle Marche non si farà lezione neanche il 3 novembre, un venerdì, così per coloro che attuano la settimana corta il rientro a scuola è programmato direttamente per il 6 novembre.
Nella provincia di Bolzano pausa ancora più lunga: il ponte inizierà dal 30 ottobre e finirà il 3 novembre.