Guerra a Gaza: 12.000 studenti della Custodia di Terra Santa rientrano a scuola tra paura e insicurezza

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Il ritorno in aula per i circa 12.000 studenti delle 18 scuole della Custodia di Terra Santa è avvenuto in un contesto di paura e insicurezza. La guerra tra Hamas e Israele, scoppiata a Gaza – come riporta Difesa del popolo – si è estesa anche in Cisgiordania e al confine nord con il Libano, rendendo l’inizio del nuovo anno scolastico particolarmente difficile. Padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa e responsabile delle scuole della Custodia, riflette sull’importanza dell’educazione alla pace in un periodo di conflitto continuo.

L’impatto della guerra sulle scuole della Custodia

Le ripercussioni della guerra iniziata a Gaza, in seguito all’attacco terroristico di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023, si sono fatte sentire anche a Gerusalemme e in Cisgiordania, dove la violenza è aumentata, causando morti, feriti e distruzione. Padre Faltas sottolinea come in questo contesto drammatico le scuole della Custodia, tra le più antiche del Medio Oriente, assumano un ruolo ancora più significativo, accogliendo studenti di diverse fedi religiose e promuovendo la convivenza pacifica.

Le conseguenze sui bambini

La guerra ha avuto un impatto profondo sui bambini di Terra Santa. A Gaza, gli alunni hanno interrotto bruscamente il loro percorso scolastico il 7 ottobre 2023, perdendo un luogo sicuro dove poter crescere e sviluppare le proprie capacità. La scuola, per padre Faltas, rappresenta non solo un luogo di apprendimento, ma anche un rifugio sicuro e uno spazio di confronto e rispetto reciproco.

Il ricordo del 7 ottobre

Padre Faltas ricorda con chiarezza il 7 ottobre 2023, quando a Gerusalemme le lezioni iniziarono come di consueto con la Preghiera semplice di San Francesco. Quel giorno, tuttavia, fu necessario proteggere e confortare i bambini spaventati dai primi missili di una nuova guerra. Nonostante le difficoltà, le scuole della Custodia hanno cercato di continuare il programma educativo, offrendo ai ragazzi occasioni per esprimere il loro desiderio di pace attraverso scritti, poesie, disegni e canti.

L’educazione alla pace come missione

L’educazione alla pace, secondo padre Faltas, non è una semplice materia scolastica, ma una pratica quotidiana. Ringrazia i direttori delle scuole per il loro impegno in un compito tanto delicato e sottolinea con orgoglio i successi accademici ottenuti dalle scuole della Custodia, nonostante le difficoltà imposte dal conflitto.

Un appello alla speranza

Concludendo, padre Faltas lancia un appello alla speranza, invocando un cessate il fuoco e una tregua sanitaria per vaccinare i bambini di Gaza, minacciati da malattie come la poliomielite. La sua preoccupazione è per un futuro in cui gli adulti senza coscienza stanno togliendo ai bambini ogni diritto e tutela, sottolineando l’importanza di continuare a diffondere valori di convivenza pacifica anche in tempi di guerra.

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