Gruppo Maturità 2020 online: l’esame in presenza solo se garantito contagio nullo
Gli insegnati si oppongono alla maturità in presenza e vogliono quella online: i motivi spiegati dal gruppo “Maturità 2020 online”.
“Gruppo maturità 2020 online”, nato da sole 2 settimane ispirato da Aldo Domenica Ficara, conta già oltre 5700 docenti iscritti e si schiera in prima linea per opporsi all’esame di maturità in classe d
La protesta nasce da Messina sul dibattito accesissimo che riguarda l’esame di maturità in presenza per il prossimo 17 giugno. “L’esame di maturità in classe proposto dal ministro all’istruzione, Lucia Azzolina, va sostenuto solo se viene garantito il contagio nullo, altrimenti, meglio andare all’interrogazione online” si legge.
Il dibattito accesissimo si ritrova anche nella diretta Facebook di “Polis Sa Magazine” durante la quale lo stesso Ficara denuncia il rischio che potrebbero portare gli esami in presenza a causa di una “mancata, efficace, sanificazione degli ambienti scolastici, con una inevitabile esposizione al contagio”.
A tal proposito Michele Mezza, giornalista e insegnante universitario, fa notare che oltre alla mancata sanificazione con il ritorno in classe e con la vicinanza fisica si avrebbe una esposizione maggiore di quella che definisce “la generazione dei docenti-nonni e quella degli studenti-nipoti (questi ultimi possibili portatori sani di Covid19), risultato della legge Fornero che mantiene in servizio gli insegnanti sino ai 67 anni d’età”
Aumentano, quindi, di giorno in giorno coloro che vorrebbero optare per un esame online. Il gruppo Maturità 2020 online, come spiega Ficara, “raccoglie e condivide la volontà di quegli insegnanti che con la didattica a distanza, in digitale e su piattaforme informatiche, hanno smontato la deriva perversa che definisce gli insegnanti italiani, fannulloni” che, in Italia, tra l’altro, sono i peggio pagati d’Europa.
Il giornalista Mezza sostiene che consentire la maturità online “sarebbe l’inizio del cambiamento di una Scuola autoreferenziale e gerarchica che va ricostruita per un ingresso in rete dove digitalizzazione e virtualizzazione garantiscono la circolarità del sapere”.