Gruppo di grandi aziende supporta studenti e famiglie contro l’abbandono scolastico. Il progetto

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Secondo il Rapporto Ocse 2019, i disoccupati con licenza media sono il doppio dei diplomati e quasi il quadruplo dei laureati. E l’abbandono scolastico prima del diploma contribuirebbe per il 35 per cento al fenomeno dei neet, persone tra i 20 e i 24 anni che non studiano, non lavorano né cercano un’occupazione. Secondo i rilevamenti Istat nel 2020 i neet erano più di 2 milioni. E’ questo il preoccupante scenario che ha spinto un gruppo di imprese italiane a mettere a punto un programma di iniziative a supporto di studenti, docenti e famiglie italiani.

L’iniziativa, promossa e coordinata dal Consorzio Elis, ente non profit di formazione e consorzio che raccoglie intorno a sé oltre 100 grandi gruppi e piccole e medie imprese italiane, coinvolge in questa occasione 11 grande aziende italiane: Ansaldo Energia, Banco BPM, Enel, Eni, Fincantieri, Fondazione Ernesto Illy, Intesa Sanpaolo, Leonardo, Poste Italiane, UniCredit e Fondazione Snam. Il progetto, intitolato School4Life, nasce con l’obiettivo di contrastare l’abbandono scolastico degli studenti delle scuole superiori, avrà la durata di due anni e prevede attività di orientamento rivolte ai giovani a rischio di abbandono, e ad iniziative a supporto di famiglie e docenti. L’obiettivo è di coinvolgere complessivamente 15.000 studenti su tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione alle zone del nostro Paese in cui il fenomeno è più diffuso, stando ai dati del Ministero dell’Istruzione. Si tratta principalmente di Sardegna, Campania, Sicilia, Lombardia e Liguria. “Grazie alle iniziative portate avanti negli ultimi quattro anni da noi con i nostri partner aziendali nell’ambito del Programma Sistema Scuola-Impresa – spiegano i responsabili di Elis – il progetto School4Life potrà avvalersi di una rete consolidata di oltre 600 scuole in tutta Italia”.

Gli stessi organizzatori dell’iniziativa segnalano che rispetto agli obiettivi fissati da Bruxelles con la strategia Europa 2020 messa in campo per riportare i tassi di abbandono sotto la soglia del 10 per cento, il Rapporto Istat sui Livelli di Istruzione 2021 rileva che nel nostro Paese la percentuale si attesta al 13,1, sul totale della popolazione scolastica. Un problema che si ripercuote direttamente sulle prospettive occupazionali e, più in generale, sulla capacità progettuale dei giovani. “Grazie alla collaborazione tra scuole e imprese – si sottolinea – School4Lifesarà in grado di affrontare le difficoltà sperimentate dai giovani, unendo competenze didattiche e pedagogiche con una conoscenza dei saperi in relazione al mondo del lavoro”.

Ma in pratica in che cosa consiste l’intervento? “Le attività di orientamento con gli studenti – fa sapere il Consorzio – vedranno coinvolti tra gli altri, come role model e mentor, professionisti delle aziende e studenti universitari. Incontri di orientamento si alterneranno con la realizzazione di progetti di gruppo, maratone di creatività e altre attività pensate per offrire momenti di confronto e apprendimento su base esperienziale. Programmi formativi per docenti, webinar per genitori e lo sportello Noi Restiamo per il recupero di situazioni a rischio, saranno invece gli strumenti rivolti agli adulti che accompagnano i ragazzi nel loro percorso scolastico”.

Da un gap all’altro gap: quello di genere, che cova sempre sotto la cenere. Si tratta della difficoltà per la popolazione studentesca femminile, difficoltà ormai divenuta stereotipo, di avvicinarsi alle materie STEM. Ed ecco che il programma di iniziative in questione mirano anche a promuovere l’avvicinamento delle studentesse alle materie cosiddette Science, Technology, Engineering, Mathematics, per fornire loro, spiegano al quartier generale di Elis, “competenze che sono ancora principalmente appannaggio in Italia dell’universo maschile, ma che determineranno sempre più in futuro le opportunità di lavoro. Secondo un’indagine realizzata lo scorso febbraio da noi in collaborazione con Skuola.net su un campione di 3.000 studenti di scuola superiore, più della metà delle studentesse intervistate ha dichiarato di avere una conoscenza di queste materie appena sufficiente, scarsa o nulla”.

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