Green pass, Messa: “Ma quale discriminazione, è unico strumento per la sicurezza. Per andare al ristorante non ci si lamenta”

”Ritengo che, se da un lato tutti debbono essere liberi di esprimere il proprio pensiero, dall’altro il dovere di chi governa è quello di far riprendere l’attività didattica in presenza e in sicurezza. In questo momento non si può pensare solo a sé stessi: esiste una libertà collettiva che ha prevalenza”.
Così in un’intervista a Repubblica la ministra dell’Università Maria Cristina Messa a proposito dell’appello di 600 docenti contro l’obbligo di Green pass nelle Università. ”È l’unico strumento che abbiamo affinché chi lavora e studia nelle aule, nei laboratori, negli uffici, nelle biblioteche ma anche negli spazi liberi degli atenei possa sentirsi sicuro”.
Non ci sta a sentire parlare di discriminazione. ”Ma quale discriminazione! Non vaccinarsi, e non parlo di coloro che non possono farlo, è una scelta, che deve essere rispettata ma che va anche messa a confronto con il bene comune. Il Green Pass interviene su un aspetto molto pratico: rende disponibile a tutti un servizio essenziale come è l’università. Se non ci si lamenta di doverlo avere per andare al ristorante…”.
Quanto alla possibile gratuità dei tamponi, Messa sottolinea che ”hanno già prezzi calmierati sia per gli under 18 che per i maggiorenni. Sono in contatto con il commissario all’emergenza Figliuolo per valutare un ulteriore sconto sui costi dei test rapidi per gli studenti universitari”.
Sui controlli del green passa, spiega Messa, ”per gli studenti vengono fatti a campione. Ai docenti invece controlliamo i Green Pass uno ad uno. Negli atenei più piccoli ci sono presìdi di controllo all’ingresso che, attraverso una App, ne verificano la validità. Molti atenei più grandi stanno mettendo a punto una piattaforma simile a quella della scuola, con la differenza che non sarà centralizzata a Roma ma verrà gestita dalle singole università”.