“Gratis non lavora nessuno”. I medici all’attacco sui test sierologici per docenti e Ata: “Il lavoro si paga”

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“Gratis non si lavora ed eventuali  nuove incombenze lavorative vanno concordate nei tavoli istituzionali”. Così Angelo Testa, presidente del Sindacato nazionale autonomo dei medici italiani (Snami), riferendo sulla
contrarietà dei vertici del sindacato al provvedimento, emesso dalla Direzione generale della programmazione sanitaria del ministero della  Salute, che stabilisce il coinvolgimento dei medici di medicina generale per l’effettuazione dello screening gratuito anti-Covid sul  personale docente e non docente delle scuole.

“Non possiamo operare sempre per sanare i buchi organizzativi né svolgere servizi che  toccano ad altri”, dice “e non concordiamo con chi invece, società scientifiche e formazioni sindacali, ha deciso di sponsorizzare un progetto di questo tipo, addirittura in maniera gratuita”.

“Come ho avuto modo di comunicare informalmente al telefono ad un importante funzionario del ministero della Salute che chiedeva un  nostro coinvolgimento nel progetto – afferma in una nota – ribadisco che gratis non si lavora e che eventuali nuove incombenze lavorative vanno concordate nei tavoli istituzionali. Se lo Stato non ha i soldi per pagare i medici allora vuol dire che si tratta di prestazione da effettuare in regime libero professionale”, aggiunge il leader dello  Snami.

“Altri sindacati che propongono di lavorare senza remunerazione lo spieghino ai loro iscritti e la piantino, una volta per tutte, di parlare a nome di una categoria che non rappresentano!”, ammonisce.

Test sierologici docenti e ATA, avvio campagna dal 24 al 30 agosto. Nota Ministero Salute

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