Granato vs Fioramonti, duello all’ultimo post su Facebook. L’ex ministro: “Le bugie hanno le gambe corte”
L’ex ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, su Facebook, risponde alla senatrice del Movimento Cinque Stelle, Bianca Laura Granato che, sempre sul noto social network, aveva criticato l’appello di un gruppo di parlamentari della maggioranza sugli insegnanti di sostegno.
“La prima sarebbe quella di essere stato un Ministro assente e di aver girato l’Europa a presentare libri. Basta chiederlo ai funzionari del MIUR, ai sindacati, ai presidi, alle associazioni e agli studenti, che con me hanno sempre avuto una porta aperta al Ministero (mentre ora si è tornati alla logica dei cancelli chiusi), se sono stato assente. Da Ministro ho viaggiato una sola volta in UE, ad un Consiglio Europeo sui finanziamenti per l’istruzione insieme al Ministro Gualtieri. Poi, in virtù della mia decisione (e non di altri, come si è letto di recente) di istituire l’insegnamento obbligatorio dell’educazione alla cittadinanza sostenibile, sono stato invitato alla conferenza sul clima di Madrid, insieme al Ministro Costa, dove ho ricevuto il plauso di leader da tutto il mondo, incluso l’ex segretario di stato americano John Kerry”.
“Inoltre la senatrice mi accusa di non aver fatto presente la mia richiesta di finanziamenti per la Scuola nelle riunioni dei Consigli de Ministri. Questo è ovviamente risibile, vista la pubblicità delle mie richieste e varie riunioni tenutesi sull’argomento tra me, il Ministro Gualtieri ed il mio capo di gabinetto. In due anni di governo, io sono riuscito ad avere solo due incontri con il Presidente del Consiglio: il primo da Viceministro durante il Governo Conte 1 ed uno da Ministro durante il Governo Conte 2. E in entrambi gli incontri ho espresso chiaramente le mie richieste ed indicato che mi sarei dimesso se non avessi ottenuto un minimo si sostegno (e questo è stato ripreso anche dai media già quando ero Viceministro). Purtroppo non ho ricevuto lo stesso trattamento riservato a chi mi ha succeduto, che invece ha potuto beneficiare della massima disponibilità da parte di Palazzo Chigi”.
Come la senatrice dovrebbe sapere, durante gli esami parlamentari della Legge di Bilancio, i ministri in genere non partecipano direttamente alle riunioni (anche perché potrebbe essere vista come un’ingerenza), ma inviano il loro staff tecnico (ed il nostro era presente in piene forze) ed eventualmente i sottosegretari, che tengono informato il Ministro di ogni evoluzione e con cui concordano le linee politiche. Se la senatrice non si è sentita tutelata, poteva rivolgere le varie lamentele ai sottosegretari (inclusa l’attuale Ministra).
Infine, sulle stabilizzazioni, sia nella Scuola sia nell’Università e nella Ricerca, la mia linea è sempre stata chiara: eliminare il precariato, come previsto nel programma elettorale del M5S (programma che prevedeva anche 15 miliardi aggiuntivi per la Scuola). Sono stato io a varare il decreto sui concorsi, con il canale straordinario per i precari storici, nonostante l’opposizione di molti nella maggioranza. E sono stato sempre io a tentare di risolvere anche il problema dei DSGA facenti funzione e dei Diplomati Magistrali, il primo purtroppo respinto dal Quirinale ed il secondo dalla maggioranza parlamentare. Nel mondo della Scuola le bugie hanno le gambe corte, perché gli addetti ai lavori sanno come stanno davvero le cose.
Di una cosa, però, voglio ringraziare la senatrice: di avermi definito il “principe azzurro” della Scuola. Ecco questo lo trovo davvero un complimento. Non mi sarei aspettato mai di essere definito così, anche perché il mio aspetto non è certo avvenente. Ma se c’è un’istituzione di cui sono davvero innamorato e che difenderò sempre, beh quella è proprio la Scuola.
Ecco cosa aveva detto la senatrice su Facebook: “Veniamo al principe azzurro Fioramonti. Mi spiace dover dire certe cose, perché è stato nostro ministro, ma quando uno arriva a scrivere una lettera a Conte per chiedere la conversione dell’organico di fatto in diritto su sostegno, dovrebbe ricordare dove si trovava quando faceva il ministro nell’ultima legge di bilancio mentre NOI, io e altre colleghe (Luisa Angrisani e Loredana Russo) facevamo la nottata per soli mille posti di sostegno (perché di più non riusciva a concedercene).