Graduatorie aperte: sì o no?
red – In attesa delle decisioni parlamentari e ministeriali, pubblichiamo le testimonianze del Gruppo: "No congelamento – Si Trasferimenti – No tagli", le osservazioni di Angela, mamma di una docente non abilitata, l’allarme di Alessandro verso i docenti del Sud che, trasferiti al Nord sono contrari alla riapertura delle graduatorie: "Non consentite agli altri quello che avete consentito a me!", le osservazioni delle insegnanti Mariarosaria Todisco sulla continuità didattica e di Maria Lo Bianco, che teme di rimanere bloccata in una graduatoria del Nord.
red – In attesa delle decisioni parlamentari e ministeriali, pubblichiamo le testimonianze del Gruppo: "No congelamento – Si Trasferimenti – No tagli", le osservazioni di Angela, mamma di una docente non abilitata, l’allarme di Alessandro verso i docenti del Sud che, trasferiti al Nord sono contrari alla riapertura delle graduatorie: "Non consentite agli altri quello che avete consentito a me!", le osservazioni delle insegnanti Mariarosaria Todisco sulla continuità didattica e di Maria Lo Bianco, che teme di rimanere bloccata in una graduatoria del Nord.
Il gruppo spontaneo di facebook "NO CONGELAMENTO – SI TRASFERIMENTI – NO TAGLI" dice: "Pittoni e i docenti del sud…………..ora basta !!!!!!!!!!! "
"Carissimo Pittoni, volevamo precisare che a mettere “sulla strada” migliaia di insegnanti non è stato di certo lo stralcio del suo emendamento, bensì l’intera compagine dello schieramento politico, a cui lei appartiene,
nel momento in cui ha definito le linee guida per distruggere la scuola pubblica statale sottraendo ad essa 8 miliardi di euro in tre anni e definendo il famoso piano programmatico dei tagli (le ricordo 87.400 docenti in tre anni) per la cui attuazione avete ben pensato di riformare il sistema scolastico a partire dalla scuola primaria, introducendo la figura del maestro unico, l’eliminazione dell’ insegnante specialista di lingua inglese, accorpando le cattedre, accorpando istituti scolastici e in alcuni casi chiudendoli del tutto, aumentando il numero di alunni per classi, bloccando il turn over.
Naturalmente lei ben si guarda dal ricordare tutto cio’ ai docenti e ai cittadini tutti, preferendo invece, attuare una politica di divisione tra i docenti del nord e quelli del sud, mettendo in campo una campagna denigratoria e razzista tesa a definire questi ultimi imbroglioni e ignoranti e che si perpetua ormai da tre anni.
Non le viene in mente che i punteggi abnormi sono frutto di decine di anni di insegnamento? Dobbiamo calcolare noi per voi i punteggi? Le ricordo che 10 anni di servizio sono pari a 120 punti a cui si aggiungono il voto
di abilitazione (conseguita mediante concorso o con i corsi laurea SSIS o SFP) e i titoli, un massimo di tre o quattro, fino a raggiungere un totale di 10 punti.
Tutti i docenti precari hanno fatto una scelta ben precisa, abilitarsi per poi insegnare e sono decine di anni che migliaia di docenti precari lavorano nelle scuole statali con contratti a termine e al momento già 50 mila sono fuori dai giochi e sono soprattutto docenti del sud, molti dei quali hanno votato questo governo e che probabilmente ben si guarderanno dal votarlo di nuovo.
Vuole che i docenti del sud stiano nelle loro città? Bene lo vogliamo anche noi e allora dica al suo governo di RITIRARE I TAGLI perché anche i docenti del sud alla pari di quelli del nord hanno pieno diritto a continuare il lavoro che hanno scelto di svolgere!"
Angela – Io sono la mamma di una giovane insegnante che sta nelle stesse condizioni di Lorena. Mia figlia ha il diploma magistrale quinquennale linguistico e quindi ha l’abilitazione ad insegnare nella scuola primaria statale tutte le discipline… tranne che l’inglese (SIC!). 5 anni di lingua alle magistrali non sono sufficienti per essere abilitata? E perchè viene considerata abilitata per insegnare italiano, matematica, storia, geografia,… quando viene chiamata per supplire?
Lei è in III fascia d’istituto al Nord e sino allo scorso anno è riuscita a racimolare il punteggio necessario per rimanere a galla in graduatoria. Le spese? Giusto dentro: l’auto è indispensabile per raggiungere le zone limitrofe, un buco di appartamento lo devi tenere e quindi lo devi pagare (le spese mensili e di consumo ci sono) e poi ci sono gli OPTIONAL (schede telefoniche per comunicare con noi, biglietti ferroviari per venire e per andare).
Ma quest’anno c’è crisi: le supplenze più lunghe spettano a chi sta nel salvaprecari e a chi sta come mia figlia spettano le bricioline: baby sitter e tappabuchi. Spessissimo fa le giornate più pesanti della settimana: il lunedì in quella scuola la giornata piena (8-15,30), il mercoledì in un’altra scuola (10-15,0/11-15,30 con la programmazione o la consegna documenti alle famiglie)… e così via.
Anche se CAPITA che lavori 5 gg in scuole DIVERSE, non pagano la giornata libera nè la domenica (in questi gg NON si campa!!!)
E queste cose le sanno coloro che decidono? Perchè non scriviamo un libro raccogliendo le testimonianze VERE dei SACRIFICI che si fanno e si vogliono fare per un CREDO che viene calpestato da chi fa leggi e NON CAPISCE?
Basterebbe che tutti i precari dei precari facessero uno sciopero VIRTUALE per mostrare il caos in cui cadrebbero le scuole senza il supporto di questo esercito di persone volenterose, brave e DIGNITOSE. Le classi impazzirebbero, le scuole si renderebbero finalmente conto del "casotto" in cui cadrebbero.
LA SCUOLA E’ MATRIGNA verso chi le mostra fedeltà, amore e abnegazione, Non ci merita. Non merita un sacrifcio quotidiano così immenso (ogni mattina prepararsi e dalle 7,30 aspettare la chiamata…quando viene! Senza futuro, senza speranza di cambiamento!!!)
Il prossimo anno mia figlia torna a casa. Non rinuncio a lei per uno Stato che non capisce e non fa niente per cambiare. Mi riprendo il mio Affetto. Si rinuncia a qualcosa quando ne vale la pena. Si vivrà lo stesso. Scuola italiana, non sai che cosa stai perdendo!
Abbraccio tutti coloro che stanno in III fascia.
VIVA L’ITALIA ( o forse si dovrebbe dire L’ITAGLIA)"
Alessandro: "Non consentite agli altri quello che avete consentito a me!"
"Sono un docente che non ha ancora avuto il ruolo, uno di quelli chiamati “precari”, eppure mio figlio mi chiama papà, e mia moglie mi chiama per nome. Non sono un numero, sono un uomo; non sono un italiano in più e non penso di dover maledire i miei natali anche perché “Nord e Sud” è solo un’aberrazione mentale; in realtà siamo italiani e parliamo tutti la stessa lingua. Non è così? Si provi allora ad andare in Libia e ad affacciarsi sul Mediterraneo, e anche noi diventiamo Nord! Aberrazione mentale o se vuole relativismo! Se così non fosse, avrebbero commesso un grave errore a conferire il Nobel a quel tale di nome Luigi Pirandello (anche Lui del Sud!).
Leggo su “Il Gazzettino” del 4/3/2011 (e adesso anche questo sito ne da notizia) che tre docenti, come i tre Re Magi (una veneziana, un siracusano e uno di Grosseto) si sarebbero presentati al dr. Chiappetta e al sen. Pittoni per chiedere (cito testualmente): che le graduatorie provinciali ad esaurimento rimangano così come sono!.
La prima osservazione che sorge spontanea è la seguente: sulla base di quali informazioni si pensa che alla riapertura delle graduatorie ci sarebbe un esodo di massa? Chi voleva venire al Nord a lavorare nella Scuola, si trova già lì in graduatoria da anni! Mi pare di capire (ho letto di tutto e di più…) che l’inserimento nelle code del Nord da parte dei docenti del Sud, sia stato un atto pro forma e i dati statistici degli ultimi due anni sui flussi migratori della classe docente (di coda) dimostrano che in previsione, alla riapertura delle graduatorie, non ci sarà nessun esodo di massa. Di più, i docenti non hanno il dono dell’ubiquità come Padre Pio e dunque non potranno essere presenti a pettine in 4 graduatorie diverse; ne consegue che la scelta che qualcuno farà di stare in una sola provincia farà da “fluido” al presunto problema. Questi sono fatti, non supposizioni.
Nel Sud (ma non solo lì) i docenti sono prevalentemente donne, madri di famiglia i cui mariti lavorano, che non potranno fare “armi e bagagli” per trasferirsi in Padania per anni abbandonando mariti, figli e casa. E anche questi sono fatti, non sentimentalismi. In questi due ultimi anni di “vuoto lavorativo” e di “beffa della salva precari”, moltissimi docenti sono emigrati all’estero, molti altri hanno venduto casa, così come i bidelli, sterminati in massa, hanno già cambiato mestiere. Altro che riapertura delle graduatorie….! Qua la gente è già morta di fame! Sembra che dall’olocausto della categoria docenti, e soprattutto dei docenti precari del Sud, debba scaturire la salvezza e la rigenerazione dell’intera Nazione.
Per decenni, ogni due anni si è potuto aggiornare la graduatoria, ovvero punteggio, titoli e riserve. Adesso si è creato un allarmismo al cardiopalma che altro non fa che inasprire il divario annoso tra Nord e Sud del Paese. Dura lex, sed lex!!!
E’ assolutamente deprimente, triste e umiliante constatare che un docente di Siracusa instauri una lotta “contro” i docenti del Sud, ovvero contro i suoi conterranei a cui si sta tentando in tutti i modi di negare un diritto sacrosanto di cui lui stesso ha usufruito qualche anno fa trasferendosi al Nord. NON CONSENTITE AGLI ALTRI QUELLO CHE AVETE CONSENTITO A ME!!!
E poi si esprime pietà verso gli immigrati che sbarcano a Lampedusa? Ma siamo seri e sinceri….!!!
Sarebbe interessante sapere in che termini questi tre baldi Re Magi si siano rivolti al Senatore, al Direttore generale e il 19 al Presidente della Repubblica!
Probabilmente gli avranno detto: “Anziché stralciare l’emendamento Pittoni, stralciamo la Costituzione e le sentenze della Suprema Corte!” . Come ci si può permettere di giudicare una sentenza suprema e di “fomentare” in alto loco il blocco delle graduatorie, contrario anche alle giustissime osservazioni di incostituzionalità mosse dall’on. Presidente Napolitano?
In verità, non si doveva permettere a nessuno di cambiare le regole del gioco a gioco cominciato. Prima di tagliare il pane ai padri di famiglia dopo che per anni avevano servito la Scuola e lo Stato, occorreva garantire continuità a chi è rimasto “precario” anche dopo 15 anni di servizio (e poi ci si chiede perché alcuni docenti abbiano punteggi così alti…?).
C’è stata e ancora c’è una classe politica del Sud compiacente che ha permesso che, solo per fare un esempio, ad Agrigento quest’anno scolastico non ci fossero convocazioni ATA (NEANCHE UNA!) se non in supplenza; le cattedre si sono viste con il lumicino e invece a Cremona abbiano conferito cattedra a chi stava dopo il 160mo in coda! Di tutto questo scempio i precari (e non solo loro) avranno certamente memoria.
Ci vuole rispetto, rispetto e prudenza. E ci vuole anche “conoscenza” ovvero contezza di ciò di cui si parla. Per fare una “riforma epocale” che ha tutto il sapore amaro di un taglio indiscriminato, bisogna essere prima entrati in aula, avere avuto rapporti diretti con gli studenti, aver conosciuto le loro esigenze e le problematiche della società culturale moderna, aver fatto i consigli di classe e i collegi, e tante tante altre cose…!
Io non so se il Sen. Pittoni legga orizzontescuola, ma se lo legge vorrei concludere l’articolo mandando a Lui un messaggio. Io desidero conoscerla Senatore e stringerle la mano, farLe vedere che la mia mano è calda e il mio occhio limpido, che parlo italiano e dirle, con Giovanni 19, 11-12 “Tu non avresti nessun potere su di me, se non ti fosse stato dato dall’alto…”. Questo “potere” deve necessariamente essere messo a servizio del popolo, di tutto il popolo, nella consapevolezza che quando un arto è malato, tutto il corpo è malato.
Grazie a orizzontescuola e grazie a tutti. "
Prof.ssa Todisco Mariarosaria Riapertura delle graduatorie: è vera coerenza?
Il concetto di coerenza in una teoria esiste solo nella misura in cui un assioma di partenza resta indimostrabile ed inconfutabile all’interno dello stesso sistema (“teorema di incompletezza” del matematico Gödel).
Com’è noto, è su una premessa siffatta che si basa la stabilità di qualunque struttura.
Un tale fondamento avrebbe dovuto quindi ispirare le decisioni finali che hanno portato al triste epilogo della riapertura a sorpresa delle raduatorie permanenti.
Così facendo, tuttavia, si è sovvertito il principio di <<garantire la continuità didattica>>, che obiettivamente rimane principio primario ed assolutamente inconfutabile (in funzione di quella che è la ragion d’essere della Scuola).
E invece, le solite logiche contrapposte di mala politica hanno dato prevalenza – chissà perché – ad altri principi, essi stessi condivisibili e/o ugualmente giusti, ma pur tuttavia gerarchicamente al di sotto del sacrosanto principio di continuità didattica.
Una precaria del Sud
Maria Lo Bianco: Non posso rimanere bloccata in una graduatoria del Nord
"Salve, sono un’insegnante precaria di scuola dell’infanzia, inserita da anni nella graduatoria permanente del nord, io abito in sicilia. Per un paio di anni sono andata su ed ho prestato servizio sia dalle graduatorie di istituto sia con incarico annuale.Oggi lavoro in una scuola paritaria della mia città, ho una bambina piccola e una mamma con una brutta forma di leucemia. E’ una vergogna perchè il governo sta facendo di tutto per bloccare le graduatorie, perchè temono la corsa di colleghi del sud al nord. Ma chi sta seduto su quelle poltrone….prova a pensare che come me dall’ultimo aggiornamento…tante situazioni possono essere cambiate? Che aprano le graduatorie e mi facciano spostare. Devo e voglio inserirmi nella mia città. Non posso rimanere bloccata in una graduatoria del nord. Che il ministero sappia che abbiamo tutti il diritto di andare dove vogliamo..anche dal nord al sud ! Scusate lo sfogo e grazie!"