GPS troppi errori: al via i ricorsi Anief per tutelare i diritti dei docenti precari

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Con la pubblicazione e la ripubblicazione di tutte le GPS in molte province d’Italia permangono gravi errori nel riconoscimento dei punteggi con gravissimo danno a discapito dei lavoratori precari della scuola.

 

L’Anief ha, dunque, avviato le procedure per il deposito dei ricorsi presso il competente Giudice del Lavoro al fine di tutelare non solo quanti si sono visti attribuire un punteggio errato, ma anche per i tanti docenti che ancora risultano esclusi, senza un ragionevole motivo, dalle GPS di proprio interesse.

 

Le Graduatorie Provinciali per le Supplenze 2022 sono state pubblicate e ripubblicate innumerevoli volte dagli Ambiti Territoriali di tutta Italia, ma continuano a contenere gravi errori sia nell’attribuzione dei punteggi sia per aver escluso candidati in possesso, invece, dei titoli utili per l’accesso alle graduatorie. A fronte dei tanti reclami inviati, inoltre, l’Anief registra ancora troppi errori di valutazione delle domande presentate dai candidati che lo scorso maggio hanno presentato la domanda di aggiornamento/inserimento in GPS. “La situazione non è sostenibile – commenta Marcello Pacifico presidente nazionale Anief – e noi avevamo avvertito il Ministero negli incontri informativi dello scorso luglio che le tempistiche troppo serrate di gestione delle GPS e un sistema informatizzato che evidentemente contiene ancora troppi bug non avrebbero permesso un’effettiva compilazione di graduatorie corrette e utili al reclutamento del personale prima dell’inizio delle attività didattiche. Non siamo stati ascoltati, ma non possono essere sempre i lavoratori a subire le conseguenze di una gestione parziale delle procedure, dunque tuteleremo in tribunale i diritti di tutti quei lavoratori che si sono visti ingiustamente escludere dalle GPS o riconoscere un punteggio non rispettoso degli effettivi titoli e servizi dichiarati nella domanda”.

 

Centinaia, infatti, le adesioni ai ricorsi Anief anche da parte di quei docenti che, ingannati dal sistema informatizzato che imponeva di dichiarare più volte nella domanda i titoli culturali nelle varie Tabelle, ora si sono ritrovati a non vedersi riconosciuto il corretto punteggio solo per un errore comprensibilissimo di compilazione della domanda. “Per loro – continua il presidente Anief – l’Amministrazione avrebbe dovuto attivare il soccorso istruttorio previsto dalla norma – ma i tempi erano troppo stringenti e i candidati sono stati ignorati nonostante i reclami e le richieste inviate, dunque sarà il nostro sindacato a tutelare i loro diritti in tribunale”.

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