Governo subito a caccia di 40 miliardi, solo 5 per il rinnovo del contratto della PA: Anief ricorda perché ne servono molti di più, i docenti indietro di 15mila euro l’anno rispetto agli stipendi UE
Il governo Meloni dovrà trovare entro il prossimo 31 dicembre almeno 40 miliardi di euro: ne è a conoscenza la premier, la quale ha detto di volersi mettere “subito al lavoro”, invitando i suoi ministri a rimboccarsi le maniche in vista delle prossime sfide.
Lo scrive oggi la stampa specializzata, ricordando che dei finanziamenti da reperire nelle prossime settimane “quasi 15 miliardi di euro” serviranno “per rinnovare nei primo trimestre le misure contro il caro energia previste dal decreto Aiuti ter; almeno 8,5 miliardi di euro per indicizzare le pensioni; almeno 5 miliardi per il rinnovo del contratto del pubblico impiego; 4,5 miliardi di euro per lo sconto contributivo del 2 per cento a carico dei lavoratori dipendenti con reddito fino a 35 mila euro; 2 miliardi di euro di spese indifferibili”.
Anief ritiene che i 5 miliardi indicati per il rinnovo del contratto del pubblico impiego siano fortemente al di sotto della somma necessaria per adeguare gli stipendi: il giovane sindacato ha indicato almeno 6 miliardi da annettere alla legge di bilancio solo per coprire l’indennità di vacanza contrattuale, con aumenti automatici in busta paga del 4% per permettere l’indicizzazione IPCA. Ma ci sono pure da considerare diversi altri miliardi che serviranno per il rinnovo contrattuale 2022/2024, altrimenti si rischia di ripetere quello che è accaduto in passato e anche con l’attuale contratto, scaduto da quasi quattro anni: dire che vogliamo dare ai nostri docenti degli stipendi europei e lasciarli poi fermi a 15milia euro in meno l’anno rispetto alla media dell’Unione europea è un atto che non possiamo accettare. Nella legge di bilancio 2023 bisogna avviare questo processo. E ancora prima intervenire con i primi provvedimenti d’urgenza, quali precariato, reclutamento, organici e mobilità: il 7 novembre, alla ripresa dei lavori in Parlamento, Anief chiederà emendamenti al decreto legge Aiuti Ter”.
Anief indica anche come andare a reperire i finanziamenti da destinare con urgenza alla scuola: “Una modalità – dice il suo presidente Marcello Pacifico – potrebbe essere quella di assorbirli dal tesoretto di 20 miliardi di euro avanzati rispetto a quanto previsto dalla nota di aggiornamento al DEF, la Nadef, che ha ricevuto il via libera dal Governo uscente dopo avere appurato un quadro di crescita economica.
In tal modo potremmo adeguare l’indennità di vacanza contrattuale della busta paga dei lavoratori pubblici, esattamente come aveva previsto Anief a luglio quando aveva chiesto un contratto ponte per il personale scolastico sul quale – conclude il sindacalista autonomo – si era detto già d’accordo anche il ministro Patrizio Bianchi”.