Governo Draghi, derby Gallo-Vacca per l’Istruzione: dopo la fiducia al via la partita dei sottosegretari

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Mercoledì e giovedì il governo Draghi sarà alla prova dell’aula con la richiesta della fiducia, necessaria per l’avvio dell’attività dell’esecutivo. 

Dopo il via libera del Parlamento inizierà la partita dei sottosegretari: ogni casella al suo posto per rendere l’esecutivo operativo e far ripartire subito il lavoro delle commissioni.

Stavolta saranno i partiti a decidere, pur nell’incognitadi una possibile ‘quota Draghi’ che il premier potrebbe opzionare per  oliare i meccanismi del suo esecutivo. Tanti i rumors e i desiderata,  poche le certezze.

I partiti stanno calcolando le ‘quote’ – escludendo una ‘squadra’ Draghi per il sottogoverno – e la ripartizione sarebbe  questa: 13 M5S, 7 per Pd, Lega e Fi e quindi uno a testa tra i  ‘piccoli’ ovvero Leu, Maie, Più Europa, centristi, Autonomie. Forse per Iv potrebbero esserci 2 posti.

Governo Draghi, derby Gallo-Vacca per l’Istruzione: dopo la fiducia al via la partita dei sottosegretari

Cosa succede nel Movimento Cinque Stelle

In casa 5 Stelle la partita del sottogoverno si intreccia con quella delle divisioni interne al Movimento, un M5S letteralmente terremotatodalla caduta di Conte e dall’ascesa dell’ex numero uno della Bce.

Per mettere in salvo i risultati messi a segno dai 5 Stelle nel Conte I e  II, il capo politico Vito Crimi dovrebbe lasciare l’Interno e trasferirsi al ministero della Giustizia. Stesso discorso  per il dicastero del Lavoro, guidato dal dem Andrea Orlando, dove per  puntellare il reddito di cittadinanza potrebbe arrivare l’ex capogruppo al Senato Gianluca Perilli.

I 5 Stelle puntano poi a ‘piazzare’ un loro uomo al super dicastero  ‘green’ voluto da Beppe Grillo. In pole per affiancare Roberto Cingolani – il fisico suggerito a Draghi dallo stesso fondatore del  M5S – c’è Stefano Buffagni, che nel peggiore dei casi potrebbe restare al Mise ma che sicuramente ricoprirà una casella del sottogoverno. Perlo Sviluppo economico si fa largo anche il nome di Carla Ruocco.

L’ex viceministro Giancarlo Cancelleri potrebbe essere  confermato ai Trasporti, ma non è escluso che lasci per il dicastero del Sud, complice il dissenso dei parlamentari meridionali per l’inconsistenza del Sud nella compagine governativa.

Al ministero dell’Economia i pentastellati puntano sulla riconferma di Laura Castelli, mentre all’Interno dovrebbe tornare a spuntarla Carlo Sibilia. Pierpaolo Sileri potrebbe restare con Roberto Speranza alla
Salute, per la Scuola ‘scalpita’, stando almeno ai rumors interni,  Luigi Gallo, ma potrebbe spuntarla anche l’ex sottosegretario alla Cultura nel primo governo Conte Gianluca Vacca.

Cosa accade nel centrodestra

Anche nel centrodestra di governo in tanti scaldano i muscoli. Dando retta agli ultimi rumors, avanzano le quotazioni al Viminale (viceministro?) per il senatore leghista Stefano Candiani,  favorito sul collega di partito Nicola Molteni. Con il tecnico Giovannini potrebbe poi finire al Mit il ligure Edoardo Rixi, deputato
molto vicino a Salvini, tra i più convinti sostenitori del ‘modello  Genova’ per i lavori pubblici.

Sempre sul fronte leghista, in campo per un posto di sottosegretario con le neo ministra azzurra del Sud,  Mara Carfagna, il senatore Guglielmo Pepe, attuale capo del Dipartimento per il Sud della Lega. Lucia Borgonzoni, invece resta in  pole ai Beni culturali, con Dario Franceschini. Per Giulia Bongiorno si parla di un incarico a Largo Arenula, come viceministro del  Guardasigilli tecnico, Marta Cartabia.

In casa Fi c’è attesa. Il senatore Francesco Battistoni, commissario regionale nelle Marche, vicino a Tajani, viene indicato come papabile  sottosegretario o viceministro all’Agricoltura, mentre circola il nome del deputato Andrea Mandelli, fedelissimo di Silvio Berlusconi e presidente dell’Ordine nazionale dei farmacisti, per un incarico al ministero della Salute.

Circola pure il nome del senatore Lucio Malan, già membro della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari e della commissione Affari esteri e emigrazione di Palazzo Madama.

Forza Italia dovrebbe essere, inoltre,  la forza di maggioranza chiamata a esprimere il nome per il
sottosegretario con delega allo sport. In queste ore sarebbero stati  avanzati tre nomi per il ruolo: i deputati Cosimo Sibilia, Marco Marin e Paolo Barelli. Se la scelta dovesse ricadere su Sibilia, l’esponente di Fi sarebbe costretto a ritirare la propria candidatura a presidente della Figc che lo vede contrapposto all’attuale presidente federale, Gabriele Gravina.

Cosa accade nel Partito Democratico, Italia Viva e Leu

Nel Pd si fanno i conti con il numero delle caselle a disposizione dei dem con la questione di genere che resta sempre aperta e le necessità di assicurare continuità ad alcune figure come  Antonio Misiani già viceministro dell’Economia e Matteo Mauri  all’Interno, artefice della riforma dei dl Sicurezza di Matteo  Salvini. Tra i nomi dati come possibili riconferme anche quello di  Andrea Martella, se il premier Draghi non opterà per una figura  tecnica come sottosegretario alla presidenza con delega all’Editoria.

Nel caso la casella sia lasciata alla politica, Martella ha ottime  chance di riconferma visto il lavoro che ha fatto, l’apprezzamento del settore e la stima trasversale nei partiti.

Se i posti per il Pd fossero 7 lo schema potrebbe essere quello di 2/3 uomini e 5/4 donne. Dipende anche dall’intreccio con la possibile  nomina di una vicesegretaria Pd, avanzata ieri dalle donne dem. Sul  fronte sottogoverno possibili riconferme per Marina Sereni già viceministro agli Esteri e Anna Ascani alla Scuola. Ma sono in ballo  anche le uscenti Sandra Zampa (Salute), Simona Malpezzi (Rapporti con  il Parlamento), Alessia Morani (Mise), Francesca Puglisi (Lavoro)  Lorenza Bonaccorsi (Cultura). Per le possibili new entry si parla di  Marianna Madia al Mef, Valeria Valente alla Giustizia (dove l’uscente  è Andrea Giorgis), Chiara Braga (Ambiente) ma anche Debora  Serracchiani, sebbene il suo nome venga avanzato come possibile  vicesegretaria dem.

Per Italia Viva i posti potrebbero essere un paio e tra i nomi in lizza quello di Gennaro Migliore per la Giustizia (o Lucia Annibali), Francesco Scoma per l’Agricoltura, Daniela Sbrollini per lo Sport.
Mentre per Leu c’è l’uscente Cecilia Guerra al Mef, ma si fanno anche  i nomi di Rossella Muroni (Transizione ecologica) e Francesco Laforgia (Rapporti con il Parlamento).

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