Gli studenti non scrivono più in corsivo: oltre il 20% ha problemi con la scrittura. L’uso predominante dello stampatello nei dispositivi digitali tra le cause principali
Il corsivo, una volta pilastro fondamentale dell’educazione scolastica, sta affrontando un declino notevole nelle scuole primarie, secondo uno studio condotto dall’Università della Sapienza di Roma nel 2023.
In un’epoca dominata da computer e tablet, l’antica arte della scrittura a mano sembra perdere il suo fascino e la sua utilità. Il passaggio dai metodi tradizionali agli strumenti digitali ha ridotto significativamente l’uso e la pratica della scrittura corsiva.
I risultati del monitoraggio biennale evidenziano una realtà allarmante: circa il 20% degli studenti lotta significativamente con la scrittura corsiva. Di questi, il 21,6% è a rischio di sviluppare problemi di scrittura, mentre il 10% mostra segni di disgrafia e il 5% soffre di disturbi più gravi, come problemi di coordinazione motoria e dislessia. Fra il 5% e il 15% degli studenti presenta disturbi di apprendimento.
L’uso predominante di stampatello in dispositivi digitali è una delle cause principali di questo declino. La mancanza di un metodo didattico efficace per insegnare la scrittura corsiva contribuisce ulteriormente a questa crisi. La scrittura, non essendo un’abilità innata, necessita di un approccio pedagogico strutturato, cosa che oggi sembra mancare.
Lo studio solleva interrogativi critici sulla rilevanza dell’insegnamento della scrittura corsiva nell’era digitale e anche il timore che importanti abilità manuali e tradizionali possano andare perdute.