“Gli smartphone non sono babysitter”, Roberta Bruzzone lancia l’allarme sui pericoli del web: “I genitori conoscano le abitudini online dei figli”

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La criminologa Roberta Bruzzone, intervenendo all’incontro “Prevenzione e trattamento dei fenomeni correlati all’uso disfunzionale della tecnologia” ad Ancona, ha messo in guardia sui pericoli della rete per i più giovani.

“La prima cosa da fare per prevenire questi rischi è conoscere le abitudini online dei figli”, ha affermato Bruzzone, come riporta la testata locale web Adriaeco, sottolineando l’importanza di un’adeguata vigilanza da parte dei genitori. “Non è pensabile che un cellulare venga usato come babysitter, delegando ad esso le relazioni dei ragazzi”.

La criminologa ha evidenziato come il web sia diventato un “terreno di caccia per potenziali predatori”, citando anche il recente caso di Larimar Annaloro, la quindicenne trovata morta a Piazza Armerina.

Bruzzone ha poi sottolineato l’importanza di educare e sensibilizzare i giovani sull’uso corretto della tecnologia. “I più piccoli non devono considerare lo smartphone come una protesi della loro mente”, ha spiegato, evidenziando i rischi di un uso eccessivo che può “mutilare” i ragazzi dal punto di vista psicosociale.

L’esperta ha quindi invitato i giovani a “riscoprire le relazioni” e a dedicarsi ad “iniziative continue nella vita reale”, per evitare che lo smartphone diventi l’unico centro d’interesse.

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