Gli atei e gli agnostici chiedono l’abolizione dell’ora di religione cattolica a scuola: “No ai docenti scelti dai vescovi e pagati dallo Stato”
Matrimonio egualitario, superamento dell’insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica, legge sull’eutanasia, accesso all’aborto.
Sono tanti e cruciali i temi al centro della nuova campagna dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar) lanciata in vista delle politiche del 25 settembre per sollecitare i partiti a prendere posizione su una serie di questioni che si giocano sul terreno della laicità.
Si va dalle sale per i funerali civili su tutto il territorio nazionale alla riscossione ICI arretrata dalla Chiesa; dalle DAT (biotestamento) nella Banca dati nazionale via SPID alla revisione dell’8×1000 e alla promozione della scelta Stato; dal matrimonio egualitario al superamento dell’insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica; dalla legge sull’eutanasia alla garanzia dell’accesso all’aborto; passando per la denuncia unilaterale del Concordato: ogni giorno sui social media dell’associazione sarà pubblicata un’immagine con una “domanda laica” ai candidati circa i nove impegni richiesti.
In particolare per la religione cattolica, Uaar scrive: “Dai tre anni di età gli alunni vengono divisi in base alle scelte religiose dei genitori. Chi non si avvale dell’Irc, per legge impartito in conformità della dottrina della Chiesa, è spesso discriminato. Lo studio di religioni e filosofie non religiose deve avvenire in maniera critica nelle materie quali storia, geografia e filosofia, non tramite docenti scelti dai vescovi e pagati dallo Stato”.
“Si tratta di questioni – rileva il presidente dell’associazione, Roberto Grendene – perlopiù assenti dai programmi elettorali diffusi in vista delle elezioni e assenti dal dibattito pubblico. Ma sono questioni cruciali, che indicano la strada che il Paese imboccherà nei prossimi anni in materia di diritti civili e di rapporti con il Vaticano. In poche parole, in materia di diritti dei cittadini”.
Ora alternativa alla religione cattolica: quali docenti? Quali argomenti?
Prima dell’inizio dell’anno scolastico, attraverso la compilazione di un modulo integrativo i genitori o gli studenti potranno effettuare la scelta dell’attività alternativa.
Le opzioni possibili sono le seguenti:
- attività didattiche e formative con un insegnante appositamente incaricato
- attività di studio e/o di ricerca individuali, con assistenza di personale docente
- libera attività di studio e/o di ricerca individuale, senza assistenza di personale docente (solo per studenti delle scuole superiori)
- non frequenza della scuola nelle ore di insegnamento della Religione Cattolica
Quali contenuti
I contenuti delle attività alternative all’insegnamento della religione cattolica, che rientrano nella prima opzione indicata, per la quale ci sarà un insegnante appositamente incaricato, devono essere definiti dal collegio dei docenti, che ha il compito di formulare precisi programmi da attuare nell’attività didattica alternativa anche valutando le richieste dell’utenza e deve fissare i contenuti e gli obiettivi nel rispetto dei vincoli posti dalla normativa relativamente alla necessità che i predetti contenuti non appartengano a discipline curricolari
Quali docenti
Le ore di attività alternativa possono essere attribuite, nell’ordine indicato, ai seguenti docenti:
1) personale interamente o parzialmente a disposizione della scuola
2) docenti dichiaratisi disponibili ad effettuare ore eccedenti rispetto all’orario d’obbligo
3) personale supplente già titolare di altro contratto con il quale viene stipulato apposito contratto a completamento dell’orario d’obbligo
4) in via del tutto residuale, personale supplente appositamente assunto
L’attività alternativa non si può svolgere nelle ore di potenziamento
Come chiarisce esplicitamente la nota ministeriale sull’Organico del 20 marzo 2019, “Le attività di potenziamento introdotte dalla L. n. 107/2015, finalizzate al raggiungimento di obiettivi formativi individuati come prioritari, sono da ritenersi comuni a tutti gli alunni e quindi, analogamente a quanto avviene per quelle curriculari, devono restare estranee alle attività alternative all’insegnamento della Religione cattolica”
Non è possibile, quindi, svolgere l’attività alternativa alla religione cattolica nelle ore di potenziamento, in quanto quest’ultimo è rivolto a tutti gli studenti e non può essere destinato solo a quegli alunni che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica
I docenti titolari nella scuola, in servizio sul potenziamento, potranno svolgere, quindi, l’ora alternativa alla religione cattolica solo come ora aggiuntiva rispetto al loro orario di cattedra