Gli alunni non sanno più scrivere in corsivo. Una docente: “Scrivono solo se costretti, così limitate capacità di pensiero e di apprendimento”

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L’uso del corsivo nella scrittura fa discutere. Alcuni lo considerano un’antiquata battaglia di retroguardia, mentre altri lo vedono come una difesa cruciale contro la compromissione delle capacità cognitive e dello sviluppo del pensiero nei bambini.

La preferenza crescente per i caratteri in stampatello, influenzata dall’uso pervasivo di computer e smartphone, rappresenta un cambiamento significativo nelle abitudini di scrittura dei giovani studenti.

A La Repubblica, Monica Scarpa, maestra in una scuola primaria, osserva un disagio nei suoi alunni di seconda elementare di fronte al corsivo, dovuto alla difficoltà nell’apprendere forme e movimenti complessi. Questa sfida non è isolata ma parte di un fenomeno che dura da anni, come evidenzia Veronica Grotta, docente in una scuola superiore che rifiuta i compiti non scritti in corsivo nonostante le proteste degli studenti.

Il problema si estende oltre la mera preferenza, trasformandosi potenzialmente in disturbo come la disgrafia, secondo Serena Speranza, insegnante in un istituto superiore. Paola Damiano, maestra, aggiunge che la digitalizzazione ha influenzato la mobilità del polso e la capacità di impugnare correttamente la penna, essenziali per la scrittura in corsivo.

La competenza di scrittura si allontana sempre più, con gli alunni che manifestano difficoltà anche nel colorare. Susanna Iannaccone, docente, sottolinea l’importanza del corsivo per attivare tutte le zone cerebrali, sviluppando motricità fine, attenzione, e un’espressione grafica del sé.

Tuttavia, come evidenzia Marina Guida, altra insegnante, la tendenza attuale sposta l’espressione del sé verso le immagini su piattaforme come TikTok e Instagram, riducendo ulteriormente la pratica della scrittura manuale. Il problema, che non risparmia nessuna fascia sociale, è aggravato dalle neuroscienze che collegano il non uso del corsivo a limitate capacità di pensiero, ragionamento e apprendimento.

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