Gli alunni diventano insegnanti e impartiscono lezioni di informatica agli anziani. Nonni entusiasti: “Grazie, perché così possiamo sottrarci alla noia e alla tristezza domestica”
Un patto tra generazioni, un ricco scambio culturale: al Liceo Scientifico Galilei di Ancona i nonni si mettono sui banchi di scuola e imparano dai nipoti. Il progetto, come segnala Il Resto del Carlino, promosso dalla scuola in collaborazione con Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp, ha riscosso un grande successo con sette anziani che hanno partecipato con entusiasmo all’iniziativa.
Lezioni interattive e scambio di esperienze
I pensionati, da martedì, sono negli spazi della 4A per assistere alle lezioni tenute dagli alunni-insegnanti del Galilei. Le lezioni, che si svolgono in un clima di grande interazione e scambio di esperienze, coprono diverse tematiche, dall’utilizzo dei social media all’alfabetizzazione digitale.
Un’occasione di crescita per tutti
“L’attività è al suo secondo step, il primo ha già riscosso molto successo”, spiega il vicepreside e referente del progetto, Simone Frontini. “Ecco perché abbiamo pensato di prolungarla pure in aprile”.
Circa trenta gli alunni di quarta coinvolti nella formazione digitale dei più adulti. “I pensionati sono emozionati e grati alla scuola per questo. È un’attività utile, un signore mi ha detto ‘Grazie, perché così posso sottrarmi alla noia e alla tristezza domestica'”, racconta il professor Frontini.
Un cambio di ruolo
L’iniziativa rappresenta un cambio di ruolo per entrambi le generazioni. I nonni, per una volta, non sono più educatori ma i destinatari della formazione da parte dei più piccoli. E gli alunni, che si mettono in cattedra, scoprono la complessità e la soddisfazione di trasmettere il proprio sapere.
Soddisfazione da parte di tutti
“Gli studenti anziani hanno sicuramente tanto da imparare, sono bravi e volenterosi, è importante far conoscere loro la tecnologia e i suoi pericoli”, afferma Mattia Gabbanelli, uno degli studenti coinvolti nel progetto.
Anche i nonni sono entusiasti dell’esperienza. “Impariamo a mandare messaggi, ad usare le mappe, a riconoscere le spam”, racconta Marica Cesaroni, 80 anni. “È difficile approcciarsi alle nuove tecnologie, ma mi piace tenermi aggiornato e al passo coi tempi”, aggiunge Sauro Pascucci, 76 anni.
Promuovere l’alfabetizzazione digitale
“Insieme al Galilei abbiamo elaborato questo laboratorio sull’importanza dell’intelligenza artificiale e della robotica al servizio dell’umanità”, spiega Carmen Carotenuto, rappresentante di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp. “È durante la pandemia che abbiamo capito quanto possa essere importante usare il digitale. È utile parlarne agli anziani e alle nuove generazioni, dato che il mercato del lavoro è in evoluzione e usa moltissimo le nuove tecnologie”.