Giulia Cecchettin, Gratteri: “Patriarcato? No, è il risultato dell’abbandono dei giovani, di cattiva educazione ed egoismo dei genitori”
Nel corso di un intervento al programma televisivo Dimartedì, in onda su La 7, il capo della Procura di Napoli, Nicola Gratteri, ha espresso un’opinione provocatoria e penetrante riguardo l’omicidio di Giulia Cecchettin.
Gratteri ha contestato l’idea che la cultura patriarcale sia l’elemento fondamentale dietro tali crimini. Piuttosto, ha attribuito questi episodi tragici all’abbandono dei giovani, alla cattiva educazione, e all’egoismo dei genitori.
Secondo Gratteri, la famiglia gioca un ruolo cruciale nello sviluppo dei giovani. Quando la famiglia fallisce nel suo dovere di guida e sostegno, l’impatto sui giovani può essere devastante. L’abbandono emotivo e l’assenza di una guida morale efficace da parte dei genitori possono lasciare i giovani vulnerabili e disorientati, condizioni che possono condurre a scelte tragiche e irreparabili.
Gratteri sottolinea anche l’importanza dell’intervento statale e scolastico in situazioni dove la famiglia fallisce. La proposta di asili nido e scuole a tempo pieno è vista come un mezzo per fornire un ambiente di sostegno e formazione per i giovani, soprattutto in contesti familiari problematici.
In casi estremi, Gratteri suggerisce che lo Stato dovrebbe considerare l’intervento diretto, incluso il potenziale allontanamento dei minori dalle famiglie dannose. Questo approccio radicale solleva questioni delicate riguardanti i diritti dei genitori e la responsabilità dello Stato nel proteggere il benessere dei minori.