Giudizi sintetici alla primaria, voto in condotta e filiera tecnico-professionale, le riforme di Valditara restano impantanate fra i lavori parlamentari. Le ultime novità
Le riforme della valutazione e quella degli istituti tecnici e professionali non sono state approvate ancora in via definitiva: entrambe hanno già ricevuto il via libera dal Senato ma i lavori in commissione Cultura alla Camera procedono molto a rilento.
Questo potrebbe anche avere ripercussioni sull’entrata in vigore delle nuove norme, specialmente il disegno di legge relativo alla valutazione e del comportamento.
Infatti, per quest’ultima riforma, sarà un’ordinanza ministeriale, emanata successivamente all’approvazione del disegno di legge, a stabilire ulteriormente i contorni normativi. Un regolamento vero e proprio che il Ministero dovrà pubblicare entro 180 giorni dalla pubblicazione della legge in Gazzetta Ufficiale. Motivo per cui, se le tempistiche dovessero ancora prolungarsi ulteriormente, le nuove regole relative alla scuola primaria non potranno essere valide per il prossimo anno scolastico.
L’ultima seduta di esame del testo in Commissione Cultura alla Camera è stata lo scorso 8 maggio. Martedì 21 ci saranno audizioni per Proteo fare sapere, Rete degli studenti medi, Save the children e Coordinamento genitori democratici.
Entro giugno potrebbero concludersi i lavori di commissione e portare il testo in Aula ma ovviamente possiamo parlare solo di stime. Una volta approvato il decreto legge alla Camera si dovrà attendere la pubblicazione della nuova legge in Gazzetta Ufficiale. Solo da quel momento si dovrà attendere il regolamento di cui sopra.
Il voto in condotta diventerà più influente e sarà considerato nell’arco dell’intero anno scolastico, anziché solamente per quadrimestre. Comportamenti violenti o aggressivi nei confronti di docenti, studenti e personale scolastico peseranno maggiormente.
La gravità di tali azioni potrebbe portare a conseguenze come la bocciatura, se il voto in condotta scende a cinque, o il debito scolastico in educazione civica nelle scuole superiori, se si raggiunge il sei.
La riforma prevede anche l’introduzione di attività di cittadinanza solidale, oltre alla valutazione del comportamento espressa con un giudizio sintetico nelle scuole elementari e con voti numerici nelle scuole medie, che influiranno sulla media complessiva.
Le nuove norme modificano anche il sistema di sospensioni. Per sospensioni fino a due giorni, lo studente sarà coinvolto in attività di riflessione e approfondimento, culminanti nella produzione di un elaborato critico. Per sospensioni più lunghe, verranno assegnate attività di cittadinanza solidale.
Nello stesso disegno di legge, il Governo ha presentato anche un emendamento che prevede il ritorno ai giudizi sintetici alla scuola primaria, abbandonando dunque la riforma del 2020 che prevedeva invece giudizi descrittivi.
Nelle scorse settimane, il Ministero ha più volte precisato che non si tratta di un ritorno al vecchio sistema di voti numerici. I giudizi sintetici saranno correlati ai livelli di apprendimento raggiunti. L’obiettivo è di migliorare la comunicazione con le famiglie e di dare maggiore valore all’esperienza valutativa delle scuole.
LA RIFORMA DELLA VALUTAZIONE E DEL COMPORTAMENTO: I DETTAGLI
Filiera tecnico-professionale
Anche per l’approvazione del disegno di legge che istituisce la filiera formativa tecnologico-professionale, ovvero la riforma sui tecnici e professionali, i tempi si sono dilatati più del previsto.
L’ultima seduta in Commissione Cultura e Istruzione dell‘8 maggio scorso ha proseguito l’esame del testo ma ancora non si è concluso l’iter. Anche in questo caso, infatti, l’approvazione definitiva molto probabilmente potrebbe avvenire nel mese di giugno.
Anche perchè in Commissione sono arrivati oltre 600 emendamenti al disegno di legge, la maggior parte dei quali da parte delle forze politiche di opposizione. Tuttavia, appare piuttosto improbabile che verranno apportate modifiche al testo già approvato dal Senato.
La riforma vede, fra gli aspetti più rilevanti, l’introduzione del “campus”, una comunità composta da scuole, centri di formazione professionale e Its Academy, incentrata sulla centralità dello studente.
La proposta include anche la collaborazione a tempo determinato con docenti esterni, provenienti dal mondo delle imprese, per colmare lacune di competenze tecniche.
Altro punto molto importante, su cui lo stesso Valditara si è più volte soffermato, è quello relativo al fatto che gli studenti dei percorsi quadriennali potranno accedere ai percorsi formativi degli ITS Academy e sostenere l’esame di Stato presso l’istituto professionale assegnato, costituendo dunque il modello 4+2.
L’iniziativa mira all’adeguamento e all’ampliamento dell’offerta formativa, promuovendo i passaggi fra percorsi diversi e la certificazione delle competenze acquisite.
Si prevedono anche la promozione di accordi di partenariato per incrementare l’alternanza scuola-lavoro e i contratti di apprendistato, valorizzando le opere soggette a diritto d’autore e proprietà industriale realizzate nei percorsi tecnici e professionali.
I sistemi di formazione regionale possono aderire alla sperimentazione, validata dall’Invalsi per garantire una formazione equiparabile a quella statale. È un’opportunità che estende la possibilità per gli studenti di iscriversi non solo agli ITS, ma anche all’università.
RIFORMA TECNICI E PROFESSIONALI: I DETTAGLI