Giudizi articolati al posto del voto, meno ansia sui banchi: “Si toglie la frustrazione dell’insufficienza”

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Il giorno delle verifiche è fonte di ansia per gli studenti, che temono valutazioni numeriche basse. L’aumento di attacchi di panico, depressione e problemi alimentari tra gli studenti sono alcune delle problematiche affrontate dal sistema scolastico in Toscana.

Per contrastare questi problemi, come segnala Il Tirreno, diverse scuole stanno sperimentando l’abolizione dei voti numerici.

Questo approccio prevede che le verifiche scolastiche includano una descrizione delle aree di forza e debolezza, piuttosto che un voto numerico. Ad esempio, l’Istituto superiore “Sassetti Peruzzi” di Scandicci ha introdotto questa sperimentazione in due classi del primo anno, ottenendo risultati incoraggianti in termini di riduzione della tensione e di ritenzione degli studenti. Tuttavia, al termine del quadrimestre, i voti numerici vengono assegnati per motivi burocratici. I docenti coinvolti in questa sperimentazione hanno rilevato una riduzione dell’ansia anche tra i loro colleghi.

L’istituto professionale “Marco Polo Cattaneo” di Cecina ha attivato tre sezioni “senza voto” lo scorso settembre, e dopo un’iniziale incertezza da parte degli studenti e dei genitori, questi si sono dimostrati entusiasti e più consapevoli.

La sperimentazione delle scuole senza voti è solo un aspetto del lavoro sulle competenze degli studenti, che le aziende richiedono sempre più. Infatti, le imprese tendono a guardare alle competenze acquisite piuttosto che ai voti numerici. La sperimentazione sta suscitando un crescente interesse tra gli istituti scolastici, con molti dirigenti che si informano su come implementare questo approccio.

Tuttavia, alcuni dirigenti scolastici sottolineano l’importanza di considerare attentamente la sperimentazione, valutando l’opportunità di incrementare il numero di ore di attività all’interno degli istituti per compensare la mancanza di valutazioni numeriche. Inoltre, la sperimentazione non elimina completamente la valutazione: gli studenti devono comunque essere promossi o bocciati a settembre. Pertanto, è essenziale promuovere un approccio didattico personalizzato e innovativo, calibrato sulle esigenze individuali degli studenti, affinché l’abolizione dei voti abbia un senso nel contesto educativo.

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