“Gite virtuali”: come funzionano, vantaggi e strumenti

Le risorse delle tecnologie digitali odierne e i linguaggi multimediali sono diventati importanti per pubblicizzare la città e il territorio attraverso i canali della comunicazione tradizionale – ma soprattutto cross-mediale: quando accade via web, si adotta spesso lo strumento della realtà virtuale.
Oggi essa permette di immaginare, infatti, diversi paradigmi turistico/economici, diventando uno strumento innovativo ed entusiasmante per una nuova era di esperienze di vita (anche lontane da noi), preservando allo stesso tempo l’integrità di opere d’arte e monumenti, in un’ottica di turismo sostenibile – e a prova di distanziamento sociale.
I vantaggi
I tour virtuali possono inoltre portare vantaggi in termini di:
– Ambiente – ci sarebbe un minor impatto sul territorio in termini di inquinamento: quello provocato dai mezzi di trasporto, ad esempio, potrebbe essere ridotto.
– Logistica – ci sarebbe un minor impatto sul territorio anche in termini di contaminazione del patrimonio artistico e culturale: l’impronta umana potrebbe essere ridotta in termini di spazzatura, ad esempio, e ciò permetterebbe alle istituzioni locali di spendere meno in logistica.
– Accesso: le persone che non possono permettersi viaggi costosi avrebbero l’occasione di visitare luoghi lontani con minore spesa.
– Inclusione: in tempi di pandemia da coronavirus, è importante ridurre gli spostamenti per le persone in quarantena, mantenendo coi tour virtuali, però, comunque alta la reputazione culturale del territorio.
Come funziona
La realtà virtuale, permette di immergersi in un presente lontano e in un tempo perduto in maniera del tutto futuristica, perchè vicaria alla mancanza degli originali (permette di effettuare un “restauro digitale”): ciò consente di interagire, ad esempio, con la voce del pittore di un quadro.
La richiesta di interazione dello spettatore con un oggetto mediale, in tal modo, favorisce il coinvolgimento fisico ed emotivo dello stesso.
Questo genere di esperienze, molto frequenti negli ultimi anni, sta avendo un notevole successo anche in virtù della felice commistione tra nozioni didattiche e approccio ludico.
La VR a scuola
“La diffusione di sistemi per la realtà virtuale (Virtual reality – VR) a basso costo ha reso possibile per un gran numero di consumatori l’esperienza di utilizzo di sistemi di realtà virtuale anche in casa.
Del resto, i campi di applicazione di queste tecnologie non sono più solamente appannaggio del settore ludico e del videogioco ma iniziano sempre di più ad avere un ruolo rilevante e di impatto rispetto a tematiche quali l’educazione e l’insegnamento”(Smart Environments, Valorizzazione della ricerca e crescita del territorio negli ambienti intelligenti, Di Stefano C., 2017).
Dunque, come portare tutti questi vantaggi in classe, seppur con metodi non necessariamente professionali?
Strumenti pratici e software
È possibile realizzare tutto con uno smartphone e un PC, senza dover ricorrere ad attrezzature costose.
Ci sono tutorial in rete per ogni tecnica utile a creare tour virtuali, e ogni software: uno di questi Google Tour Creator.
Si tratta di uni strumento che permette di creare dei tour virtuali a 360° utilizzando le foto di Google Maps in Street View (oppure foto a 360° gradi scattate personalmente).
L’attrezzatura
Per scattare le foto a 360° si avrà bisogno di un qualsiasi smartphone e di scaricare l’app StreetView Google.
Per visualizzare il tour in Realtà Virtuale, servirà invece un visore per la realtà virtuale in cui inserire il cellulare e un telecomando Bluetooth.
Ci sarà anche bisogno di un microfono, non necessariamente professionale, per la narrazione: ce ne sono in commercio di economici, e anche in dimensioni facilmente trasportabili.
Realizzarlo o viverlo?
Scegliere se coinvolgere la classe nella realizzazione di un tour virtuale o nell’esperienza dello stesso ha delle finalità diverse: se vivere un tour virtuale, come accennato, permette di raggiungere tempi e luoghi lontani e imparare coinvolgendo la componente ludico-cognitiva ed emozionale dei ragazzi, realizzarlo prevedrà invece un forte sviluppo delle competenze pratiche, di ricerca e digitali.
La realizzazione, ad esempio, di un tour virtuale della scuola, richiede infatti che gli studenti si documentino sulla storia della stessa, poi scrivano testi della narrazione e storyboard (grafico), per poi trasportare il tutto sulla gestione in digitale.
Oltre a imparare a condurre un progetto, dunque, realizzare un tour virtuale è un’ottima occasione per fare imparando e imparare costruendo qualcosa utile alla comunità – scolastica e non.