Gite scolastiche troppo care, il parere di un preside: “Così è discriminatorio per i meno abbienti. Occorre intervenire”

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L’aumento del costo della vita sta rendendo le gite scolastiche inaccessibili per molte famiglie, in particolare quelle con più figli o con un reddito basso.

Discriminazione?

Secondo Aldo Trecroci, dirigente scolastico del Liceo Scientifico “Scorza” di Cosenza, la situazione è parzialmente discriminatoria. I prezzi dei viaggi d’istruzione sono aumentati dopo l’emergenza Covid e possono risultare proibitivi per i nuclei familiari meno abbienti.

Le cifre

Nel 2023, un’indagine di Skuola.net ha rilevato che solo il 48% degli studenti è riuscito a partire per una gita scolastica. Le difficoltà economiche sono la causa principale delle rinunce.

Un divario crescente

Il rischio è che si acuisca un divario tra i ragazzi, a seconda del reddito delle loro famiglie. I più ricchi potrebbero avere la possibilità di viaggiare e arricchire il loro bagaglio culturale, mentre i più poveri potrebbero essere esclusi da queste esperienze.

Un caso emblematico

A Genova, una classe ha recentemente deciso di non partire per una gita a Berlino in segno di solidarietà verso i compagni che non potevano permettersi il costo di 700 euro.

Cosa fare?

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha previsto un bonus fino a 150 euro per le famiglie con Isee inferiore a 5mila euro, ma il dirigente Trecroci lo ritiene insufficiente.

La proposta

Trecroci propone di rivedere le soglie e le modalità di utilizzo del bonus, in modo da aiutare un numero maggiore di famiglie.

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