Gite scolastiche, a casa metà degli studenti: i professori non sono disponibili ad accompagnarli. I dati

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Con l’arrivo della primavera, torna il periodo delle gite scolastiche, un momento tanto atteso dagli studenti per scoprire nuovi posti e stringere legami con i compagni. Ma quest’anno, per uno studente su due, il viaggio d’istruzione rimarrà un miraggio.

L’allarme

Dall’annuale Osservatorio sulle gite scolastiche di Skuola.net, emerge un quadro preoccupante: il 31% delle scuole ha già comunicato che non si partirà, l’8% degli studenti rinuncerà per motivi personali o familiari e il 12% è in attesa di capire cosa accadrà, con poche speranze visto il periodo avanzato dell’anno scolastico.

Professori indisponibili e costi troppo alti

Le cause principali che costringono a rinunciare al viaggio sono la mancata disponibilità dei professori ad accompagnare gli studenti (40%) e i costi troppo elevati dei pacchetti viaggio (12%). A pesare sono anche le questioni disciplinari, che portano al 17% di rinunce per punizione.

Viaggi brevi e low-cost

Per chi riuscirà a partire, la gite saranno brevi, in Italia e con mezzi di trasporto economici. Il 46% dei viaggi non supererà i tre giorni, con un budget che in due casi su tre si manterrà entro i 400 euro. Il pullman sarà il mezzo preferito (56%), seguito dall’aereo (22%) e dal treno (14%).

Destinazioni nazionali e mete alternative

La stragrande maggioranza degli studenti (74%) resterà in Italia, con mete che permettono di risparmiare, come capoluoghi di provincia meno battuti, località di mare o montagna, borghi e paesi dell’entroterra (23%). Tra le mete tradizionali, resistono Napoli e Firenze (12% e 10% rispettivamente), mentre all’estero spiccano Atene, Madrid, Barcellona, Vienna e Praga.

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