Giovedì primo incontro Valditara-Sindacati su Pnrr. Per Anief è una decisione inevitabile: l’importante è che il Ministro si mostri aperto al confronto costruttivo

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È stata bene accolta dall’ambiente sindacale la decisione del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, di convocare le sigle rappresentative (Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals, Gilda e Anief) giovedì prossimo, 3 novembre, alle ore 11.30: al centro dell’incontro, che si svolgerà in modalità online, vi sarà l’attuazione del PNRR.

“Il nuovo ministro dell’Istruzione – dice oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – ha concentrato il primo incontro con i sindacati sull’unità di missione del Piano nazionale di ripresa e resilienza: una decisione saggia ma anche inevitabile, considerando che bisogna entrare nel vivo del progetto europeo sperando di potere attuare delle immediate modifiche, come pure indicato nei programmi dei partiti dell’attuale maggioranza, rispetto a quanto stabilito dal precedente Governo sul Pnrr”.

 

Il giovane sindacato spera vivamente che si tratti del primo di tanti incontri Ministro-Sindacati di tipo costruttivo, che portino ad azioni normative e legiferanti concrete: “Noi, come Anief – prosegue Pacifico – avremo parecchio da dire, soprattutto su organici, formazione, reclutamento, mobilità e valorizzazione del personale. Pensare di portare avanti, ad esempio, il folle progetto di formazione incentivante previsto dall’Esecutivo uscente, che andrà a premiare tra dieci anni il 2% del personale docente di ruolo, non avrebbe alcun vantaggio. Bene, confrontiamoci per introdurre una formazione ragionata, ma anche un reclutamento in linea con l’Unione europea, che accoglie e non respinge i precari storici, senza più concorsi nozionistici e iperselettivi, una mobilità senza più i lacciuoli e vincoli”.

 

“La filosofia che speriamo il nuovo Governo faccia propria è quella di chi deve agire per conciliare il merito con i diritti, che è anche il principio con cui è stato realizzato il Manifesto Anief sull’Istruzione. Allora, ben venga la possibilità di fare carriera nella scuola, ma senza pensare che questo possa precludere a stipendi di base in linea con quelli degli altri Paesi avanzati e agli investimenti per aumentare gli organici, le classi, le scuole e il tempo scuola. Sempre tenendo – conclude il sindacalista Anief – conto che ci sono due categorie, precari e personale Ata, che più di altre pagano le scelte sbagliate sui contratti sottoscritti negli ultimi anni quando Anief non era rappresentativa”.

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