Giovani e uso degli smartphone, Rossi: “Più che il divieto serve un percorso di educazione emotiva e digitale”

“Mentre il divieto per i bambini è ampiamente accettato, non c’è accordo unanime tra gli esperti sul divieto di utilizzo dello smartphone per gli adolescenti, con proposte che variano fino al divieto fino ai 16 anni”.
Lo afferma Stefano Rossi, psicopedagogista e direttore scientifico di MyEdu Coaching, che dunque tocca il tema controverso dell’uso del cellulare per gli studenti.
“A mio avviso, genitori ed educatori devono pensare con i ragazzi, non per i ragazzi – osserva l’esperto – . Inoltre, va considerata la singola individualità di ogni adolescente, che ci permette di dire se è pronto oppure non è pronto all’uso dello strumento.
Secondo Stefano Rossi, “piuttosto che il divieto, penso sia più opportuno un percorso di educazione emotiva e digitale, focalizzato sullo sviluppo del pensiero critico, che permetta anche di riconoscere i tanti falsi miti di oggi, che nascono e vengono alimentati proprio tramite i social”.
“Bisogna equipaggiare il muscolo del pensiero critico e del pensiero empatico dei nostri adolescenti, affinché possano navigare sia offline che online”, conclude.
La circolare del Ministero
A proposito del dibattito sui cellulari e l’uso dei giovani, il tema è strettamente interconnesso con l’uso da effettuare a scuola. Lo scorso luglio, il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha firmato una circolare che bandisce, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, i cellulari dalle classi delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, anche per le attività educative e didattiche.
Alla base della scelta, come spiegato più volte dallo stesso Ministro, c’è la preoccupazione per l’impatto negativo che l’uso eccessivo dei cellulari può avere sul naturale sviluppo cognitivo dei ragazzi.
Da Viale Trastevere vengono portati avanti gli studi internazionali che dimostrato come l’uso del cellulare in classe, anche a scopo educativo e didattico, può incidere negativamente sul livello degli apprendimenti degli alunni.
In particolare, il Rapporto Unesco 2023 ha evidenziato che i dati delle valutazioni internazionali su larga scala, come quelli forniti dall’Ocse-Pisa 2022 mettono in luce un legame negativo tra l’uso eccessivo delle TIC e il rendimento degli studenti.
A sostegno della scelta di Valditara c’è anche il Rapporto Ocse, dove viene evidenziato come gli smartphone siano fonte di distrazione per gli studenti che lo usano con maggior frequenza a scuola, facendo diminuire il livello di attenzione, in particolare durante le lezioni di matematica.
L’uso continuo, spesso senza limiti, dei telefoni cellulari fin dall’infanzia e nella preadolescenza incide negativamente sul naturale sviluppo cognitivo, determinando perdita di concentrazione e di memoria, diminuzione della capacità dialettica, di spirito critico e di adattabilità.