Giovani e abuso dei social media. Un’etichetta per limitarne l’uso come per le sigarette

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L’idea arriva dagli Stati Uniti, dopo un dibattito sugli effetti collaterali dei social media sugli adolescenti a seguito del saggio del chirurgo generale americano Vivek Murthy, che ha chiesto che le piattaforme di social media includano etichette di avvertimento, riflettendo le crescenti preoccupazioni riguardo ai potenziali effetti negativi sui teenager e i pre-adolescenti.

In un saggio per il New York Times Murthy ha evidenziato la necessità di una maggiore consapevolezza e cautela riguardo all’uso dei social network come Facebook, TikTok, Instagram e Snapchat. Questa proposta fa parte di un dialogo più ampio che coinvolge accademici, genitori ed esperti di salute mentale, preoccupati per le possibili conseguenze dei social media sulla salute mentale e il benessere dei giovani. L’idea di un’etichetta di avvertimento, simile a quelle presenti su sigarette o alcol, rappresenta un passo significativo nell’ambito della sanità pubblica. In un saggio Murthy, nominato dal Presidente degli Stati Uniti, non ha usato mezzi termini riguardo alla sua opinione sull’ampia ricerca che mostra i potenziali pericoli per la salute mentale affrontati dagli adolescenti che trascorrono molto tempo sui social media. “Questi danni non sono una mancanza di forza di volontà e di genitorialità; sono la conseguenza del rilascio di una tecnologia potente senza adeguate misure di sicurezza, trasparenza o responsabilità”, ha scritto. Il medico avverte anche sugli effetti su un adulto rispetto a quelli che si hanno su un bambino. “È una cosa fare questo a un adulto, ed è un’altra cosa farlo a un bambino, il cui controllo degli impulsi è ancora in fase di sviluppo, il cui cervello si trova in una fase di sviluppo sensibile.

Altri esperti si sono espressi in merito, come lo psicologo sociale americano Jonathan Haidt, per diversi mesi nelle liste dei bestseller negli Stati Uniti, col suo libro “The Anxious Generation”, che cerca in gran parte di incolpare gli smartphone e i social media per l’aumento delle malattie mentali. Nel suo libro, Haidt raccomanda azioni da parte dei genitori e delle scuole per limitare l’accesso agli smartphone, specialmente tra i preadolescenti. Un altro esperto, imprenditore e guru dei contenuti sui social media Gary Vaynerchuk, ha affermato che, a suo avviso, la colpa è principalmente dei genitori.

Ci sono critici dell’accusa contro le piattaforme di social media che indicano altri problemi sociali che potrebbero avere un’influenza maggiore sulla salute mentale degli adolescenti. Al di là dei dibattiti, resta da vedere esattamente come potrebbero essere implementate le avvertenze o le etichette sui social media. Qualsiasi tipo di etichetta dovrebbe probabilmente derivare da una legislazione congressuale. A livello bipartisan, sia i Democratici che i Repubblicani hanno dimostrato la loro volontà di scrutinare le Big Tech negli ultimi anni. Più recentemente, entrambe le camere del Congresso hanno approvato un disegno di legge che potrebbe eventualmente vietare TikTok negli Stati Uniti, ma quel disegno di legge è attualmente oggetto di contenzioso da parte della società madre di TikTok, ByteDance. Qualsiasi tipo di avvertenza obbligatoria sulla salute mentale probabilmente innescherebbe un contenzioso simile da parte delle aziende di social media.

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