Giorno del Ricordo, Meloni: “L’Italia non dimentica le foibe”. Valditara: “La scuola ha il compito di preservare i valori della democrazia e della dignità umana”

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Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ha commemorato il Giorno del Ricordo con un messaggio su X, sottolineando l’importanza di rendere omaggio alle vittime delle foibe e agli esuli giuliano-dalmati.

“Ricordare è un dovere di verità e giustizia”, ha scritto la premier, ribadendo la necessità di onorare chi ha sofferto e di trasmettere la memoria alle nuove generazioni. Un monito chiaro contro l’oblio: “L’Italia non dimentica”, ha concluso Meloni.

Anche il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, interviene su X: “Nel Giorno del Ricordo onoriamo le vittime delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. La memoria di questi tragici eventi causati dal comunismo titino è un monito per le nuove generazioni. La scuola ha il compito di custodire questo ricordo per preservare i valori della democrazia e della dignità umana, contrastando ogni forma di odio e di violenza, nel rispetto della persona e del suo valore intangibile”.

Anche il Sottosegretario, Paola Frassinetti, interviene in una nota: “Nella legge del Giorno del Ricordo è previsto che nelle scuole si parli di questa immane tragedia agli studenti. Non sempre però questo avviene, nonostante il Ministero dell’Istruzione e del Merito invii la circolare invitando le scuole a parlarne. L’obiettivo è fare in modo che sempre più giovani vengano a conoscenza della tragedia delle foibe e dell’esodo per troppi anni occultate e dimenticate. Inoltre, è auspicabile che nelle scuole questi fatti tragici vengano raccontati dalle associazioni di esuli che hanno vissuto quei momenti o da chi comunque ne è a conoscenza. Vanno anche incentivati i viaggi scolastici sui luoghi delle foibe. Ieri a Basovizza mi sono commossa quando una studentessa di Catania mi ha detto di essersi emozionata e mi ha ringraziato per averla accompagnato a visitare quei luoghi”.

Unità e responsabilità contro ogni negazionismo

Anche Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Partito Democratico, è intervenuta sulla questione con un post su Facebook. Per la dirigente dem, il ricordo delle foibe deve essere un momento di unità nazionale e di responsabilità collettiva, un’occasione per combattere ogni forma di negazionismo, odio e indifferenza. “Conservare e tramandare la memoria del massacro delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata è un impegno di civiltà che ci riguarda tutti”, ha dichiarato Manzi.

Il Giorno del Ricordo: memoria e riflessione sulle foibe

Il 10 febbraio si celebra il Giorno del Ricordoistituito nel 2004 per commemorare le vittime delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata. La giornata rappresenta un momento fondamentale per la memoria nazionale, un’occasione per riflettere su una pagina tragica della storia italiana e per ricordare le migliaia di italiani che persero la vita o furono costretti ad abbandonare le proprie terre. Le foibe, cavità naturali tipiche del Carso, divennero luoghi di morte e di orrore durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. In questo periodo, segnato da profondi conflitti etnici e politici, si consumarono violenze e massacri ai danni della popolazione italiana presente nelle regioni di confine con la Jugoslavia.

La complessità storica e il valore della memoria

La storia delle foibe e dell’esodo è complessa e controversa, ed è fondamentale affrontarla con rigore storico e con rispetto per tutte le vittime. È importante evitare strumentalizzazioni politiche e ideologiche, concentrandosi sulla ricerca della verità e sulla condivisione di una memoria comune. Ricordare le vittime delle foibe significa anche impegnarsi a contrastare ogni forma di violenza e di intolleranza, a difendere i diritti umani e a promuovere una cultura di pace.

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