Giornate di lettura nelle scuole: 3.938 scuole partecipanti. Si chiude la decima edizione di Libriamoci

Libriamoci – Scrittori, giornalisti, bibliotecari, attori, soci di associazioni culturali, genitori, nonni, librai, Sindaci, rappresentanti delle istituzioni e appassionati: a raggiungere le scuole di ogni ordine e grado di tutta Italia e negli istituti italiani all’estero per leggere a voce alta a bambini e ragazzi, anche quest’anno sono stati in migliaia, affiancando la modalità in presenza a quella online.
Da lunedì 13 a sabato 18 novembre Libriamoci. Giornate di lettura nelle scuole, giunta alla sua decima edizione, ha coinvolto 3.938 scuole (oltre 351.126 alunni) in un totale di 13.271 attività, avvalendosi della preziosissima collaborazione di 24.096 lettori volontari. La campagna, promossa dal Ministero della Cultura attraverso il Centro per il libro e la lettura e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito – Direzione generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico, ha avuto come tema istituzionale Se leggi ti lib(e)ri, come sempre declinato in tre filoni tematici non vincolanti, pensati per ispirare docenti e lettori nella realizzazione delle attività: Lib(e)ri di conoscere, Lib(e)ri di sognare e Lib(e)ri di creare. Novità 2023, oltre all’apertura dell’iniziativa agli asili nido e alle scuole materne, è stata da Libriamoci al Maggio, la modalità di adesione che consente di realizzare attività – preferibilmente in più fasi – che inizino a partire dal 13 novembre e si concludano il 31 maggio, aprendo così alla partecipazione al Premio nazionale per il libro e la lettura de Il Maggio dei Libri, la storica campagna “primaverile” del Centro per il libro e la lettura.
“Anche quest’anno Libriamoci ha potuto contare su migliaia di docenti e di lettori volontari, la cui preziosa collaborazione è stata decisiva per diffondere tra i ragazzi il messaggio che volevamo trasmettere: la lettura come esercizio di libertà, una libertà non passiva, una consapevolezza di autonomia della quale è bene che ciascuno di noi si nutra sin dalla più giovane età, perché è in grado di salvarci di fronte a minacce di ogni tipo” commenta Marino Sinibaldi, presidente del Centro per il libro e la lettura. “Le scuole sono il punto di partenza di quello che può trasformarsi in un viaggio bellissimo; i libri, sempre più in dialogo con le forme di comunicazione veicolate dalla tecnologia, le chiavi di accesso ideali alla conoscenza del mondo e di se stessi: strumenti imprescindibili che possono e devono dare di più”.
Grande il successo dell’evento inaugurale: la mattina di lunedì 13 novembre nella Milano di BookCity, presso la Sala del Grechetto della Biblioteca Sormani è andato in scena il convegno scientifico, rivolto a studiosi e insegnanti, dedicato al romanzo Lo Hobbit di John Ronald Reuel Tolkien, a 50 anni dalla scomparsa dell’autore e dalla traduzione italiana. Del resto, niente più della letteratura fantastica poteva celebrare il potere evocato dal tema della campagna: la libertà di mettere in pausa la realtà per sognare, viaggiare nel tempo per esplorare mondi incantati e, nel frattempo, imparare a pensare. Dopo il messaggio del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e quello del Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione e del Merito Paola Frassinetti, sono stati gli esperti della Tolkien Society e dell’Università di Oxford a parlarne, seguiti dai contributi di numerosi studiosi delle Università italiane (Roma, Milano, Cagliari, Trento, Napoli): oltre agli interventi di Giuseppe Pezzini, Pietro Boitani, Carlo Pagetti, Maria Elena Ruggerini, Roberta Capelli e Oriana Palusci, ha contribuito e moderato Oronzo Cilli, scrittore e curatore della seconda edizione de Lo Hobbit annotato (Bompiani, 2004).