Giornata mondiale delle bambine e delle ragazze, Fontana: “Indispensabili azioni concrete per tutelare i loro diritti”
“Sono indispensabili azioni concrete che tutelino i diritti fondamentali dell’infanzia e dell’adolescenza. Tra pochi giorni celebreremo la Giornata Mondiale delle bambine e delle ragazze. Il mio auspicio è che questa ricorrenza richiami le Istituzioni nazionali e sovranazionali a rafforzare l’impegno per abbattere le discriminazioni esistenti e gli abusi ai danni di tante giovani vite, restituendo loro un presente e un futuro di giustizia e uguaglianza”.
Così il presidente della Camera Lorenzo Fontana durante la presentazione del dossier “Indifesa” della Fondazione Terres des Hommes. La tredicesima edizione del dossier ‘Indifesa’ sulla condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo “restituisce una fotografia drammatica della condizione di marcata vulnerabilità in cui le donne, di qualsiasi età, continuano a vivere.
In particolare, come riconosciuto dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, le bambine e le ragazze sono le più esposte a discriminazioni e violenze. Nell’attuale momento storico, contrassegnato da forti tensioni e molteplici conflitti, il rischio che possano subire abusi è purtroppo aumentato.
Dal conflitto in Ucraina fino ai più recenti eventi in Medio Oriente abbiamo purtroppo assistito alla deplorevole pratica dello stupro e della violenza sessuale come strumenti di annientamento della persona umana. Si stima che oltre 600 milioni di ragazze sotto i 18 anni siano state costrette a contrarre matrimoni precoci.
Sono 4 milioni le bambine vittime di mutilazione genitale, con conseguenze atroci e devastanti. Anche l’educazione presenta profili di grande criticità. Secondo i dati dell’Unesco, oltre 100 milioni di bambine e ragazze non frequentano la scuola”, aggiunge.
“Come ho avuto già occasione di affermare, nessun Paese che ambisce a definirsi civile può consentire la violazione sistematica del diritto alla salute, alla sicurezza e all’istruzione. La loro negazione rappresenta un freno allo sviluppo e alla crescita della società, perché ostacola qualsiasi possibilità di emancipazione e di riscatto sociale e culturale, pregiudicando anche le generazioni future”, prosegue Fontana.