Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, Anief: è fondamentale che i 300 mila alunni con sostegno abbiano docenti di ruolo e specializzati ma in Italia per la metà non è così
Oggi si celebra la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, la ricorrenza istituita dall’ONU nel 1992 con l’obiettivo di difendere e salvaguardare la qualità della vita delle persone con disabilità rispetto ai principi di uguaglianza e partecipazione alla sfera politica, sociale, economica e culturale della società. Anche il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha sottolineato l’importanza della ricorrenza odierna, “ribadendo tali principi, al fine di garantire pari opportunità e assenza di discriminazioni e promuovendo la consapevolezza in merito alle diverse forme di disabilità”.
Il sindacato Anief ricorda che l’inclusione e la partecipazione delle persone con disabilità nella società dipendono moltissimo dalla scuola e dal grado di accoglienza e crescita che le istituzioni scolastiche riescono a mettere in atto quotidianamente con i loro alunni disabili. “Parliamo di 300 mila bambini e ragazzi, lo dicono i dati ufficiali, che aumentano di anno in anno a dispetto delle iscrizioni generale che invece si riducono di oltre 100.000 l’anno – ricorda Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – Anche gli insegnanti di sostegno aumentano in modo proporzionale arrivando, nell’anno in corso ad altri 194 mila posti: di questi, 126 mila sono collocati in organico di diritto e 68 mila in deroga. Oltre la metà delle 200 mila cattedre di sostegno vanno a precari, nella maggior parte dei casi non specializzati. La situazione non può certo risolversi con il concorso in arrivo per soli 13mila posti. È chiaro che l’offerta formativa sul sostegno non è all’altezza”.
“Siamo d’accordo con il ministro dell’Istruzione, che qualche tempo fa ha detto di volere intervenire sul regolamento per le supplenze. Però per confermare sullo stesso posto i supplenti di sostegno, su richiesta delle famiglie, per l’intero ciclo scolastico dello studente con disabilità, non è questa la strada giusta. Il ‘male’ del sostegno italiano sono gli oltre 80mila posti in deroga, che devono andare a finire il prima possibile nell’organico di diritto. A quel punto, dopo avere anche specializzato molti più docenti rispetto ai numeri esigui di oggi, si potranno stabilizzare i precari e finalmente pensare di avere inferto un colpo decisivo alla continuità didattica”.
Anief ritiene che le immissioni in ruolo andrebbero realizzate per i supplenti di sostegno che hanno svolto già tre annualità di servizio: se non specializzati, i docenti dovrebbero essere introdotti in sovrannumero nei Tfa. “È inaccettabile – continua Pacifico – che la metà degli insegnanti di sostegno debba oggi ancora essere precario e non si dia l’opportunità di specializzarsi nell’insegnamento della didattica speciale. Anche per questo abbiamo riavviato l’iniziativa gratuita ‘Non un’ora di meno’, attraverso la quale le famiglie degli alunni, ma anche gli stessi docenti e tutti gli operatori scolastici, hanno la possibilità di fare attivare tutti i posti richiesti dalle scuole agli Uffici scolastici”.