Giorgio Parisi: “Fortuna e merito, il binomio del successo. Ma la scuola italiana è in crisi, mi preoccupa ci siano così pochi laureati”

Il Premio Nobel Giorgio Parisi, in un’intervista a “7”, settimanale del Corriere della Sera, sottolinea il ruolo della fortuna nel raggiungimento del successo, accanto al merito e all’impegno personale.
“Scelgo di fare un certo tipo di lavoro poi succede che va molto bene. Ma poteva andare diversamente”, afferma Parisi, ricordando come le scelte, spesso prese senza informazioni complete, siano cruciali nel determinare il percorso di vita. Cita l’esempio di Mozart, il cui talento musicale si è potuto esprimere grazie all’ambiente familiare favorevole. “Se fosse stato figlio di un contadino non so che fine avrebbe fatto”, osserva il fisico.
L’importanza della fisica e la sfida dell’umanità
Parisi evidenzia il ruolo fondamentale della fisica nello sviluppo tecnologico e nel miglioramento della vita quotidiana, dai computer agli strumenti medici. Riguardo al futuro dell’umanità, di fronte alle crescenti tensioni internazionali, Parisi esprime la speranza in una maggiore consapevolezza: “La cosa importante è fare in modo che l’umanità vada nella direzione giusta. Gli egoismi nazionali non aiutano”.
La scuola italiana: un sistema da ripensare
Il Premio Nobel esprime preoccupazione per lo stato della scuola, soffermandosi sulla mancanza di investimenti, sul cattivo funzionamento dei laboratori scientifici e sulla diminuzione del prestigio degli insegnanti. “Mi preoccupa che l’Italia sia uno dei Paesi in Europa con il numero più basso di laureati”, conclude Parisi, lanciando un appello per un ripensamento del sistema scolastico e universitario, al fine di preparare le nuove generazioni alle sfide del mondo moderno.